Per far quadrare i conti Sesto «rimodula» le imposte: c’è anche la tassa di soggiorno

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SESTO CALENDE – Oggi pomeriggio, giovedì 16 gennaio, alle 18, il bilancio di previsione 2020 dell’amministrazione comunale di Sesto si svela in commissione. «Non possiamo più tenere ferme le imposte comunali» ammette la maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Buzzi, in una nota che preannuncia alcuni dei cambiamenti che caratterizzeranno la “manovra” finanziaria da portare in approvazione in consiglio comunale. Rimodulazione in vista per Imu e addizionale Irpef, mentre per gli esercizi ricettivi arriva la tassa di soggiorno, che servirà a finanziare l’attrattività turistica della città lungo il Ticino.

Imu, Irpef e soggiorno

«Negli ultimi anni abbiamo cercato di tenere il livello del prelievo locale nettamente più basso rispetto ai Comuni a noi vicini – rimarca la maggioranza che governa Sesto Calende – ora non è più possibile e dobbiamo operare un allineamento anche se ancora concorrenziale e minore rispetto ad altre comunità». Nel dettaglio: per la prima volta per l’IMU ci sarà «una differenziazione delle aliquote in funzione del tipo di contribuente: più alte per grandi e medie strutture di vendita e banche, a scalare le seconde case, gli uffici e aumenti più contenuti per gli immobili produttivi». Per l’addizionale Irpef, il centrodestra vuole «accorpare le aliquote, ma aumentando il limite di esenzione per escludere un numero maggiore di contribuenti a minor reddito dall’obbligo di pagamento». Una novità è l’introduzione della tassa di soggiorno «con una moderata imposizione, a carico degli avventori in pernottamento, per potere specificamente finanziare l’attività connessa alla nostra attrattività turistica, sia in termini di miglioramento della qualità degli spazi pubblici che degli eventi culturali e di intrattenimento».

Non si toccano mense e scuole

«Resteranno invece invariate le tariffe per i servizi come mensa e trasporto scolastico, asilo nido ed altre forme di prestazioni di sicuro aiuto alle famiglie. Questa nuova politica di bilancio che ha lavorato anche sul contenimento della spesa che tuttavia è purtroppo in crescita, soprattutto per ragioni esterne e note a tutti come gli aumenti delle bollette e per la crescente richiesta di servizi essenziali, si è quindi fatta carico di intervenire sulle entrate tributarie in questo primo anno della nuova amministrazione per poter inaugurare un ciclo successivo di stabilità impositiva, garantendo le risorse per poter rendere servizi e manutenzioni consoni alla qualità della vita e degli spazi che tutti ci aspettiamo e in una prospettiva di solidarietà sociale che, nel massimo rigore e controllo della spesa e degli obblighi di legge, possa rispondere ai bisogni essenziali di chi è più in difficoltà nella nostra comunità.

Le motivazioni

«Il lavoro sulla proposta di bilancio previsionale», spiegano dalla maggioranza, «è partito da una attenta valutazione delle risorse disponibili per una soddisfacente attività che possa rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini. Avere indubbiamente migliorato Sesto in questi ultimi dieci anni ci pone nella condizione di non potere che continuare in questa opera di rinnovamento e rilancio della nostra comunità, opera che non può prescindere dalle risorse economiche a disposizione». E siccome «è noto a tutti come il progressivo impoverimento dei trasferimenti dello stato ai Comuni sia un problema grave per tutte le amministrazioni locali», con lo Stato che ›chiede sempre più adempimenti e impegno ai Comuni e contestualmente riduce i soldi che mette a disposizione», c’è poco da fare, se non ritoccare le imposte. «Ci attende un lavoro importante per dare risposta alla crescente richiesta del settore servizi sociali, per rispondere ad una evoluzione della domanda di servizi generali che è in crescita, nonostante qualche avvisaglia di ripresa economica generale – spiega il gruppo di maggioranza – inoltre il patrimonio di strutture della comunità invecchia e ha bisogno di sempre maggiori attenzioni manutentive, così come l’attività per tenera la città bella, decorosa e attrattiva nella nostra dimensione di comunità sempre attenta alla qualità dello spazio pubblico e disponibile all’accoglienza turistica».

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