SESTO CALENDE – Anni di ricerche e consultazioni, tra documenti fotografici e cartacei. Il risultato si chiama “Il Parco degli Idrovolanti” ed è il nuovo libro di Alberto Grampa sull’idroscalo militare di Sant’Anna, a Sesto Calende. Dopo aver raccontato Giovanni Battista Trotti con il suo “Il Gallaratese con le ali”, lo scrittore di Busto Arsizio torna a raccontare le storie legate al territorio. Una raccolta di 128 pagine in formato A5, con 98 fotografie in parte inedite, in distribuzione a partire da ieri 20 settembre e disponibile anche su “Gli archivi ritrovati”.
I pezzi che formano l’idroscalo
La penna dello storico bustocco, con la passione per l’aviazione, conferma di essere il punto di riferimento se si tratta di raccontare uomini, imprese e luoghi legati alla “La provincia del volo”, cioè quella di Varese. Ne parla il blog Hangar Italy, mettendo insieme i pezzi che danno forma all’idroscalo di Sant’Anna, intitolato negli anni Venti al pilota Adalberto Campacci.
Come il fatto che nel 1943 divenne la sede della Scuola mezzi d’assalto di superficie “Salvatore Todaro” della decima flottiglia Mas. Oppure che dopo la seconda guerra mondiale, con la nascita dell’aeronautica militare, l’idroscalo divenne un luogo di residenza per i militari e le loro famiglie. Ma anche del personale in servizio alle officine della Siai Marchetti, agli aeroporti di Malpensa e Cameri e al magazzino di Gallarate.
Dall’abbandono alla rinascita
Negli anni Sessanta, si legge sempre in Hangar Italy, la struttura venne dismessa. E poi, nel 1973, alienata. Restò in stato di abbandono fino all’acquisto da parte dell’amministrazione comunale sestese, in accordo con la Provincia di Varese e facendo leva su fondi europei. Nel 2002 divenne un parco pubblico. Quello che oggi tutti conoscono come Parco Europa. Con l’obiettivo che possa essere di nuovo aperto come idro-supeficie, magari in alcuni periodi, al servizio di turisti e battesimi di volo.
Sesto acquisisce il 100% dell’ex Idroscalo Sant’Anna. Compresi i debiti