La storia riscopre Giovanni Battista Trotti, “Il Gallaratese con le ali”

Gallarate Giovanni Battista Trotti

GALLARATE – Giovanni Battista Trotti, presto soprannominato ‘Il Gallaratese con le Ali’, è l’ultima sfida di Alberto Grampa. Lo scrittore di Busto Arsizio, appassionato di storia dell’aviazione, non poteva rinunciare a mettersi sulle tracce di una figura che può essere considerata come un pioniere del volo.

Un aeroplano in casa

Come riporta Hangar Italy, complice un articolo uscito su La Prealpina, storico quotidiano della provincia di Varese con cui l’autore collaborava, e grazie alla disponibilità della figlia di Giovanni Battista Trotti, la signora Grazia, Grampa si tuffa nell’archivio di famiglia.
Qui trova documenti unici per portare alla luce un personaggio di rilievo della storia aviatoria della provincia di Varese, la provincia con le ali. Siamo a Gallarate (il cui il glorioso passato industriale e manifatturiero si rivede oggi nei diversi capannoni industriali in stile liberty realizzati agli del Novecento) e Giovanni Battista Trotti inizia a progettare un aeroplano in casa. Poi, con l’intervento di Cesare Galdabini che gli concede parte del suo stabilimento, trova spazi più ampi e consoni alla costruzione dell’apparecchio.

La cooperativa di aviazione di Gallarate

Lo slancio e la passione verso questa iniziativa aeronautica sono tali che lo stesso Galdabini apre un apposito reparto dedito alla costruzione di eliche su progetto dell’ingegner Berri. E’ il 20 maggio 1910 e, con la costituzione della Società Anonima Cooperativa di Aviazione di Gallarate, Giovanni Battista Trotti si può onorare di essere stato il primo costruttore aeronautico varesino anticipando (e non è poca cosa) anche il più noto ingegnere Gianni Caproni.  L’aeroplano viene completato, portato al Campo Sportivo della Società Ginnastica Gallaratese e messo in moto di fronte ad un incredulo e festoso pubblico che aveva pagato un biglietto per assistere ad una spettacolo, per l’epoca, unico del suo genere. Manca però lo spazio per farlo decollare e l’esperimento viene rimandato pensando di portare l’apparecchio nei giorni successivi nella brughiera tra Vizzola Ticino, Cascina Malpensa e Cascina Costa,  ma questo non avvenne ed il progetto venne abbandonato.

Arriva il Battaglione

Giovanni Battista Trotti non si vuole arrendere e malgrado la società venga sciolta, il progetto di costruire un altro apparecchio è quanto mai vivo visto anche l’interesse di un gruppo di imprenditori di Bergamo intenzionati ad aprire una Scuola di Pilotaggio (cosi come si legge in un scambio epistolare). Ma la passione non basta e l’accordo non si concretizza. Si è alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale e Giovanni Battista è uno studente al Politecnico di Milano, facoltà di Ingegneria , ma sempre interessato alla meccanica e all’aviazione.
L’arrivo a Gallarate del Battaglione Volontari Ciclisti ed Automobilisti, lo distoglie dallo studio ed insieme a questi militari, tra cui spiccano le figure dei futuristi Marinetti, Boccioni, Sant’Elia, un addestramento di alcune settimane prima di partire volontario per il fronte.

L’arrivo a Cameri

Dopo alcuni mesi trascorsi in zona di guerra, la sua domanda di passare a un reparto di aviazione viene accolta e trasferito prima alla scuola di pilotaggio di Cameri (nelle vicinanze di Novara) dove  nel 1916 consegue il brevetto di pilota, poi alla scuola di Cascina Malpensa per l’abilitazione al pilotaggio dei grandi bombardieri Caproni.
Assegnato alla 1ª Squadriglia da bombardamento e successivamente all’11ª Squadriglia che opera nei cieli dell’Albania, il Trotti divenuto nel frattempo ufficiale, mette in evidenza le sue doti di ‘ardimento, entusiasmo e perizia’ oltre che di provetto pilota, tanto da assumere il comando di questo reparto che gli varrà poi il conferimento di una medaglia di bronzo al valor militare.
La storia aviatoria di Giovanni Battista Trotti finisce nel 1919 congiuntamente al suo congedo militare. Malgrado la passione per il volo è più che mai viva, l’esperienza della guerra deve averlo segnato profondamente e decide di ritornare alla vita civile proseguendo l’attività di famiglia nella gestione di un’avviata agenzia assicurativa. Muore a Gallarate nel 1974.

Due anni di ricerche

Quello de ‘Il Gallaratese con le Ali’, ovvero una biografia dedicata a Giovanni Battista Trotti, è una sfida in cui Alberto Grampa ha dedicato oltre due anni di ricerche ed ha convinto l’editore Pietro Macchione di darlo alle stampe.
«Non è stato facile – come sottolinea lo stesso autore – trovare documenti e testimonianze dal momento che è un personaggio poco noto anche per l’archivio storico dell’Aeronautica Militare e dell’Esercito. Di grande aiuto è stata la figlia, la signora Grazia, che mi ha aperto l’archivio del padre ed i suoi ricordi. Da sottolineare poi l’apporto alle ricerche da parte degli amici Pietro Galdangelo, Gianfranco Borroni, Massimo Palazzi, Maurizio Lovetti, Rinaldo Binaghi, il colonello Michele Ciorra e di Luigi Galdabini. Una citazione particolare a mia moglie Marina, sempre consigliera e prima correttrice delle bozze dei miei lavori. Sono contento di questo mio lavoro, ammetto che non pensavo di riuscire a portarlo a termine, per aver fatto conoscere la figura di Giovanni Battista Trotti, un gallaratese doc, e quanto ha contribuito a scrivere un pezzetto quanto mai avvincente della storia aviatoria della nostra provincia. Un autodidatta, diventato prima costruttore aeronautico e poi affermato pilota di bombardieri».

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Gallarate Giovanni Battista Trotti – MALPENSA24