Sesto, intitolare la Nuova Marna a un idrovolante? «Freddo e poco evocativo»

SESTO CALENDE – La giunta del sindaco Giovanni Buzzi propone di intitolare la sala civica della Nuova Marna al velivolo idrovolante Siai Marchetti S.55X. Ma le opposizioni non sono convinte. E lo scrivono in una lettera indirizzata al primo cittadino: «Un decisione fredda e poco evocativa», dicono Insieme per Sesto e Sesto2030. A fronte di alternative che «rappresentino più vivamente la memoria di persone che hanno fatto la storia di quel luogo». Luogo che «per decenni è stato il Dopolavoro delle maestranze della nostra fabbrica storicamente più importante, oltre che un punto di incontro, cultura e svago per tutta la città».

La proposto dell’idrovolante

All’ultimo consiglio comunale è stata annunciata l’intenzione di intitolare la sala civica all’idrovolante che è stato protagonista della trasvolata Orbetello-Chicago del 1933 e che è stato fabbricato negli stabilimenti sestesi. «Ci siamo interrogati su questa idea», dicono le minoranze. Sul metodo «osserviamo che l’intitolazione di un’opera pubblica, ancor più quando destinata ad un uso collettivo, avviene di solito seguendo un percorso aperto e partecipato. Per avere ipotesi da confrontar e per coinvolgere e ascoltare i cittadini». Nel merito, poi, «osserviamo che aver fatto cadere la scelta su una costruzione meccanica, espressa da una sigla ignota ai più, appare una decisione fredda e poco evocativa». Infatti, proseguono, «non è un caso se per intitolare scuole, ospedali, campi sportivi, sale civiche, parchi e biblioteche la scelta cade su persone, illustri o poco note: perché è nella vita della gente che stanno i ricordi e i valori che si vogliono tramandare». Un esempio: Piero Occhetta, a cui verrà dedicata la sede del Csck. Scelta che ha già messo tutti d’accordo.

La ricerca di altre idee

In ogni caso, IxS e Sesto 2030 non hanno intenzione di presentare una proposta alternativa. Ma si limitano a «suggerire riflessioni su due soggetti collettivi: le generazioni di lavoratori che hanno fatto la storia della Siai e della città e i piloti e collaudatori caduti svolgendo il proprio compito nei cieli del mondo». La proposta invece è di «seguire una procedura aperta di ricerca di altre idee». Che può avvenire «sia nella forma di un concorso di idee, opportunamente regolato, oppure utilizzando in modalità interattiva i canali social». E concludono, dicendo che «condividere un percorso ideativo e partecipativo, anche se limitato ad una aspetto simbolico come il nome, costituirebbe un segnale positivo, un cambio di registro, per la città. Ciò potrebbe avvicinare la possibilità che la “Nuova Marna” cessi di essere solo un argomento di discussione su scelte passate e diventi terreno di confronto, comune e positivo, per la ricerca di soluzioni sostenibili, partecipate e condivise con i cittadini, della futura gestione del nuovo complesso».

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