Sesto, la promessa: «Scuole plastic free, nelle mense materiale compostabile»

sesto plastic free scuole

SESTO CALENDE – Meno plastica, più materiale compostabile nelle scuole. Una promessa, quella dell’assessore all’Ambiente a Sesto Calende, Jole Capriglia. Che ha risposto così all’interpellanza a tema plastic free presentata in consiglio comunale lo scorso 8 aprile dalla minoranza di Sesto2030. Oltre a fornire un quadro generale di come viene affrontata la questione sostenibilità in città. «Un ambiente più sano e pulito, per un futuro sostenibile e una qualità di vita migliore, è ciò a cui aspiriamo», ha spiegato. «Ridurre l’utilizzo della plastica era uno degli obiettivi primari dell’amministrazione già prima della pandemia. E così è tuttora». Sul tavolo, i temi presentati dal gruppo d’opposizione. Come l’introduzione negli edifici comunali e nelle scuole l’utilizzo esclusivo di materiale biodegradabile e compostabile. Oppure – per le mense – l’uso di piatti, posate e bicchieri lavabili e riutilizzabili, con divieto di utilizzo di plastica usa e getta. Ma anche promuovere l’installazione di erogatori d’acqua e avviare una campagna di promozione all’utilizzo di borracce, che concretizzi lo stop definitivo all’uso delle plastiche monouso (anche in occasione di eventi pubblici e durante le riunioni istituzionali), coinvolgendo realtà come bar, ristoranti, scuole, oratorio e centro anziani.

La minaccia della plastica

Un argomento sensibile, già affrontato da enti comunali, regionali e statali. E ora presentato in aula dalla capogruppo di Sesto2030, Alessandra Malini. Chiamando in causa anche la Commissione europea, che di recente «ha emanato disposizioni atte a bandire la plastica monouso». Infatti, ha spiegato, «l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo. E, ogni anno, riversa in mare 500mila tonnellate di macro-plastiche e 130mila di micro-plastiche». Un tema da non sottovalutare, insomma. Anzi, si tratta di una «minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi e per l’uomo. E neppure la catena alimentare è immune dai rischi di contaminazione». Da qui, l’idea di mettere sul tavolo alcune proposte: «L’utilizzo negli uffici pubblici di prodotti e imballaggi biodegradabili e di stoviglie compostabili – possibilmente ottenuti utilizzando materie prime di recupero – permetterebbe di ridurre al minimo i rifiuti prodotti». E facendo leva sulla convenzione di Sesto Calende per il trattamento dei rifiuti, che porta il Comune ad aderire alla campagna #plastic free, lancia un messaggio: «Attraverso l’adozione di pratiche virtuose, l’amministrazione può essere di esempio alla cittadinanza. E quindi svolgere un’importante opera di sensibilizzazione alle tematiche di protezione dell’ambiente».

Spazio al biodegradabile e al compostabile

Aldilà delle premesse, ora l’attenzione si sposta sui prossimi eventuali step. Dall’uso di materiale compostabile – come piatti, posate e bicchieri lavabili e riutilizzabili – al freno di utilizzo di plastica usa e getta». Ma anche la possibile «installazione di erogatori di acqua per ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica». E in più in generale, per limitare l’uso di questo materiale dannoso. Fra le ipotesi anche «disporre che per le future forniture di materiali monouso, i capitolati di gara includano la possibilità di acquisto di soli materiali biodegradabili». Non meno importante l’idea di una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza, «finalizzata a rendere concreto il divieto assoluto delle plastiche monouso, che sarebbe da attuare entro il 5 luglio, come da direttiva europea». Avanzata poi la proposta di aderire ai progetti “Famiglie sballate” e “Spesa sballata”, «promossi dall’osservatorio per i rifiuti della provincia di Varese».

Tutte le mosse dell’amministrazione

A Capriglia il compito di mettere in chiaro le azioni della maggioranza. «La plastica utilizzata in tutto il palazzo comunale è riciclabile. E già prima della pandemia era stata preventivata l’utilizzo di bicchieri di carta e palettine in legno, oltre alle già presenti bottigliette eco-composte». Che non esclude l’utilizzo di borracce «da parte dei dipendenti da parecchio tempo». Attualmente l’utilizzo di piatti o posate di plastica è necessario nelle scuole a causa della pandemia, «ma la stesura del nuovo appalto per l’affidamento del servizio di refezione conterrà normative volte alla diminuzione della plastica, inserendo elementi in materiale compostabile». Non manca l’impegno plastic free – o almeno per limitarne l’uso – durante eventi pubblici: «Nei primi mesi del 2019 si sono tenuti incontri tra l’osservatorio Rifiuti e le nostre aziende che si occupano della raccolta. Sono emerse le procedure da seguire in queste occasioni». Non solo, dalla casetta dell’acqua, che «serve molti cittadini che ne fanno uso delle bottiglie di vetro», alle attività d’asporto di bar e ristoranti, che «utilizzano materiale compostabile eco sostenibile, così come per la family bag». A chiudere i molti progetti attuati dalla convenzione, non ultimo quello che sarebbe dovuto decollare nel 2020: portare le scolaresche nei supermercati della zona per insegnare le buone pratiche ad una spesa consapevole».

Grazie alle casette dell’acqua di Castano 200.000 bottiglie di plastica in meno

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