Smart working, la Liuc lancia un corso per gestire i gruppi di lavoro a distanza

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CASTELLANZA – Per direttori di funzione, HR manager e per qualsiasi professionista che svolge la propria attività lavorativa all’interno di team virtuali, saper gestire con successo gruppi di lavoro a distanza è una necessità, e non solo nell’immediato per affrontare l’attuale emergenza Covid-19. Se la pandemia ha fatto esplodere l’esigenza di trovare modalità di lavoro e di collaborazione alternative a quelle tradizionali, allo stesso modo sono ormai sul tavolo di manager e professionisti nuove strategie organizzative e, nell’agenda politica, persino nuove regole del mondo del lavoro.

Aspetti giuslavoristici e proposte di legge

Lo smart working solamente “da remoto” (ossia, senza una parte della prestazione lavorativa in azienda), già ritenuto una possibilità per «interrogarsi, pro-futuro, sulla opportunità o meno di svincolare questo nuovo tipo di lavoro, in tutto o in parte, addirittura dal rigido contesto applicativo della subordinazione per farlo trasmigrare verso il differente scenario di fondo della parasubordinazione o del vero e proprio lavoro autonomo», anticipa Ernesto Di Seri, docente della Liuc Business School. Spetterà a lui approfondire gli aspetti giuslavoristici del telelavoro e del lavoro agile e le proposte di legge in discussione in Parlamento per il nuovo anno all’interno del corso di formazione manageriale “Virtual teams – Come gestire con successo i gruppi di lavoro a distanza” in programma a partire dall’11 febbraio 2021 per quattro moduli e sei incontri della durata di mezza giornata con cadenza bisettimanale (a febbraio, marzo e aprile).

I temi affrontati nei moduli

Il primo modulo, con in cattedra il rettore della Liuc Federico Visconti, vuole fornire concetti e strumenti per lavorare e prosperare nella virtualità; il secondo metodi a supporto dei team non dal vivo; il terzo pone l’attenzione sul passaggio dalla contrattazione collettiva a quella individuale, con l’ipotesi di un’evoluzione dello smart working verso l’inquadramento del lavoratore non più come dipendente ma come freelance. «Si tratterebbe comunque di un’evoluzione che, seppur reputata compatibile con la nostra Costituzione, che all’art. 35 tutela il lavoro “in tutte le sue forme ed applicazioni”, richiederebbe in ogni caso una significativa modifica della legge del 2017, modifica che a sua volta dovrebbe presupporre, a monte, un notevole cambiamento di mentalità del mondo politico e giuridico e delle stesse parti sociali», specifica Di Seri.

«La nuova normalità a cui nessuno potrà sottrarsi»

L’ultimo modulo tratterà i temi dell’organizzazione pratica e dello sviluppo di un team virtuale. «Lavorare in modo virtuale non è più opzione, ma la nuova normalità a cui nessuno potrà sottrarsi. Impatterà sulle strategie aziendali, sul contesto giuslavoristico e soprattutto sul modo di lavorare delle persone e delle imprese – afferma Andrea Martone, direttore del percorso – La scommessa sarà giocata soprattutto sulla motivazione, sull’engagement, sulla produttività e sulla qualità del lavoro a distanza. Governare un team virtuale è una sfida e un’opportunità e la Liuc Business School vuole essere il partner delle imprese in questa difficile avventura». Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina http://www.liucbs.it/formazione-manageriale/formazione-a-catalogo/virtual-teams-come-gestire-con-successo-i-gruppi-di-lavoro-a-distanza/.

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