La Liuc di Castellanza “sconfigge” il Covid. Registrato un record di immatricolazioni

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CASTELLANZA – «Come tutti temevamo un calo delle immatricolazioni in università dovuto all’emergenza sanitaria, e invece gli ultimi dati ci hanno dimostrato una tendenza completamente diversa. Il nostro ateneo ha infatti registrato un record di iscrizioni in questi mesi, segnale positivi che ci dà fiducia e forza per continuare a migliorarci». E’ questo il messaggio di Federico Visconti, rettore della Liuc di Castellanza.

Trend sorprendente

Sono passati  pochi mesi da quando, sulla scia del primo lockdown, andava diffondendosi la preoccupazione per il possibile calo delle immatricolazioni nelle università italiane per l’anno accademico alle porte. I numeri di questi giorni ci confermano un trend decisamente differente, con un incremento medio per gli atenei italiani del 6% rispetto a un anno fa. «Un dato che conforta chi, come noi Rettori e i colleghi docenti, ogni giorno è impegnato nella formazione dei giovani e nella generazione di opportunità per la loro crescita».

Più iscrizioni

Con questo messaggio di fiducia il rettore Visconti, commenta i dati dell’ateneo castellanzese relativi alle nuove immatricolazioni. «I numeri ci dicono che è stato conseguito un record di immatricolazioni». Infatti gli immatricolati al 3 dicembre 2020 crescono dell’11% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. Inoltre, tutti e quattro i corsi di laurea attivi (Economia e Ingegneria Gestionale, triennale e magistrale) risultano in crescita, con percentuali che variano dal 8% al 14%.

Oltre a ciò, le preimmatricolazioni in essere, cioè gli studenti che devono perfezionare la loro iscrizione alla Laurea Magistrale, porteranno, per fine aprile, ad una crescita globale, anno su anno, nell’intorno del 10%. «E ci rallegra anche il dato che conferma che come ateneo continuiamo ad attrarre studenti provenienti da molte regioni italiane. La semina ha generato un buon raccolto, in condizioni ambientali difficili. Ma il terreno deve essere incessantemente coltivato, a maggior ragione negli scenari socio-economici che ci attendono».

Puntiamo a migliorare

Nel corso del 2020, la Governance dell’Ateneo ha lavorato al piano strategico 2021-25, che sarà illustrato nelle prossime settimane agli organi competenti. Il piano, in buona sostanza, punta a “fare meglio” quanto si sta facendo da qualche anno a questa parte. Il continuous improvement è uno dei principi fondamentali del buon management e proprio in nome e per conto di tale principio le azioni previste dal piano mirano a rafforzare gli elementi di unicità della Liuc rispetto al mercato e ai  concorrenti.

Si lavorerà sulla didattica, investendo sui contenuti dei corsi e sui metodi, all’insegna di quella innovazione a cui il lockdown ci ha sollecitati e che rimane comunque destinata a lasciare il segno anche negli anni a venire. Sarà consolidata la “via Liuc al saper essere”, con le attività di Life Skills in action e con la diffusione in vari ambiti di attività della metodologia del Debate, volta a sviluppare le capacità di analisi documentale, di confronto dialettico e di pensiero critico.

Occhi puntati sulla ricerca

Si lavorerà sulla ricerca. La conoscenza, prima di essere diffusa, deve essere creata e la ricerca, scientifica e applicata, serve a questo. Il piano delinea investimenti e azioni a supporto della ricerca e del phd (snodo fondamentale anche per avvicinare i giovani alla carriera accademica), anche attraverso alcuni progetti speciali finalizzati a differenziare la Liuc dai concorrenti.

Un’attenzione speciale sarà data anche alla terza missione, pilastro fondante dell’attività universitaria e delle relazioni con gli stakeholders. Il piano, in particolare, dedica una specifica attenzione agli obiettivi e alle azioni di sviluppo della LIUC Business School, avanguardia dei rapporti con le imprese e con le istituzioni.

Senza dimenticare il fronte dei servizi che arricchiscono la proposta di valore che l’ateneo indirizza ai propri studenti, a cominciare dalle relazioni internazionali, il career service, le infrastrutture tecnologiche. Un’area di sviluppo  è quella della “prossimità” alle esigenze personali degli studenti. Sono previste azioni specifiche per il  tutoraggio (con un tutor per ogni corso) e per l’attività  di  counseling, con l’obiettivo  di supportare gli studenti interessati  nella lettura e nella definizione degli obiettivi personali e di carriera, a partire dalle proprie competenze e cercando di fronteggiare i tanti cambiamenti e le continue incertezze che il Covid porta con sé.

Da ultimo, ma non per ordine di importanza, si lavorerà sulla mobilità sociale, destinando ulteriori risorse per attrarre studenti di valore e per sostenerli nel loro percorso di studio.

Genialità e duro lavoro

Metaforicamente, il piano rappresenta un mosaico, costituito da tanti tasselli sui generis, non foss’altro perché una Università, in quanto organizzazione professionale, è un’azienda sui generis. Per costruire un mosaico di valore, negli scenari che ci attendono,  servono apertura al cambiamento, decisioni coraggiose, capacità realizzative, investimenti sul patrimonio intangibile. «Albert Einstein diceva che il genio è 1% talento e 99% lavoro duro.  Forse nel piano c’è un pizzico di genialità. Quel che è certo, è che  ci attende tanto lavoro, per la crescita dei nostri studenti e del nostro Paese. Questa è la filosofia gestionale con cui la Liuc, responsabilmente,  guarda al proprio futuro», conclude il Rettore.

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