Solbiate, contenzioso tra Saronno Servizi e Comune. Che deve pagare 106 mila euro

piscina solbiate olona

SOLBIATE OLONA – Come per la discussa questione della caserma Ugo Mara, anche la piscina di Solbiate ha creato non pochi dissapori all’ultimo consiglio comunale. L’amministrazione Saporiti ha infatti presentato l’approvazione per la transazione di 106 mila euro dal Comune alla Saronno servizi spa. Pagamento che anche l’ex sindaco Luigi Melis, ora capogruppo dell’opposizione di Voce Solbiatese, aveva previsto. «Peccato che adesso sindaco e assessori si siano persi in inutili pratiche legali che costeranno caro alle casse di Solbiate e soprattutto dei cittadini», denuncia.

E’ il Comune a dover pagare

La premessa del dibattito è il contratto stipulato tra il Comune e la Saronno Servizi, il quale prevede che debba essere proprio l’amministrazione solbiatese a ripagare i debiti lasciati dal gestore precedente. «Si tratta di una cifra che ammonta a 106 mila euro, risalente però già al 2017. Anno nel quale amministravi tu Luigi», esordisce il sindaco Roberto Saporiti.

Che poi rincara la dose su un post Facebook: «Chi si vantava di aver salvato la piscina ha in realtà solo rinviato le problematiche e aumentato i costi in carico al Comune. Che ricadono ora su tutti i cittadini».

E arrivano gli avvocati

Infatti, l’amministrazione sottolinea di aver trovato una lettera del 4 aprile 2019 nella quale Melis scriveva alla Saronno servizi di essere disposto a pagare 30 mila euro all’anno solo se l’azienda avesse presentato la documentazione di istanza per il recupero del credito del precedente gestore. «Viste le tue parole – continua Saporiti – abbiamo deciso anche noi di continuare le tue indagini». Ma la Saronno servizi si è spazientita e, aspettando il risarcimento dal 2018, ha deciso di procedere per vie legali contro il Comune di Solbiate.

Di chi è la colpa?

«Se l’amministrazione Melis avesse pagato tutto a tempo debito, ora non ci sarebbe questo problema», continua. Ma la risposta dell’opposizione non tarda ad arrivare. «Noi non abbiamo pagato perché c’erano le elezioni ed eravate subentrati voi. Però avevamo già predisposto tutti i documenti per la transazione, bisognava solo pagare. Invece avete incaricato un altro avvocato, sprecando 5 mila euro e soprattutto incrinando i rapporti di fiducia con Saronno servizi. Insomma, avete nuovamente dimostrato la vostra incompetenza», conclude Melis.

Ci rimettono i cittadini

Nonostante le discussioni, un fatto rimane certo: il Comune dovrà pagare 106 mila euro all’azienda che gestisce l’impianto . E saranno i soldi dei cittadini. «Abbiamo fatto richiesta alla Corte dei conti per chiedere se potessimo imputarla a un evento straordinario, ma ci hanno detto di no. Non possiamo nemmeno usare l’avanzo di bilancio», spiega Saporiti.