Solbiate Olona, una panchina rossa in memoria delle vittime del femminicidio

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SOLBIATE OLONA – Una panchina e un paio di scarpe rosse. Il colore dell’amore e dalla passione, certo, ma anche del sangue. Perché, spesso, quello che viene erroneamente dipinto come affetto si trasforma poi in possessione e violenza. E nei casi più gravi, ma purtroppo sempre meno rari, in femminicidio. Ecco allora che l’amministrazione di Solbiate Olona inaugura una panchina al parco comunale contro la violenza di genere.

Per commemorare le vittime invisibili

«Vogliamo essere parte attiva della lotta contro gli omicidi delle donne e sostenere la sensibilizzazione per combattere ogni tipo di  discriminazione di genere. Promuovendo attività e azioni volte a coinvolgere, seppur simbolicamente, l’opinione pubblica per onorare la memoria delle vittime di femminicidio». Con queste parole la lista Più Solbiate inaugura, virtualmente, la panchina vicino alla sede del Comune.

Si tratta di una struttura rossa, con delle scarpette appoggiate. Un seduta vuota, perché idealmente occupata da una presenza invisibile: quella delle numerose donne che hanno perso la vita per mano di un uomo. Sulla targa è anche riportato il numero verde gratuito, attivo 24h su 24. Chiamando il 1522 si potrà ricevere assistenza da operatrici specializzate nel sostegno delle vittime di violenza e stalking. L’amministrazione ricorda poi che le donne di Solbiate che dovessero essere sperimentare episodi di violenza possono rivolgersi al centro Icore, con sede a Gorla Maggiore.

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Violenza in aumento con il lockdown

«L’idea – raccontano dall’amministrazione – ci è venuta lo scorso 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza delle donne. Occasione nella quale avevamo organizzato una serata proprio su questo tema e abbiamo voluto creare un elemento fisico e presente nel nostro paese per sensibilizzare la collettività su questo problema». Una piaga sociale che si è acuita con il lockdown, periodo nel quale molte donne sono rimaste ostaggi dei loro carnefici. Infatti, se nel 2019 le vittime di femminicidio rappresentavano il 35% del totale di omicidi in Italia, nel 2020 l’incidenza è salita al 45%.

Che cos’è il femminicidio

«La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci», scrivono sulla tarda. «Ecco perché, per rispetto alle famiglie delle vittime e come monito per il futuro, vogliamo ricordare la risoluzione del 1999 dell’Assemblea generale delle Nazioni unite», dicono. Un atto che specifica cosa è da considerarsi come atto di femminicidio.
  1. La violenza di genere è il manifestarsi delle relazioni di potere storicamente ineguali fra donne ed uomini;
  2. Ma anche le violenze fisiche e psicologiche contro le donne che avvengono in e a causa di un contesto sociale e culturale che contribuisce ad una sostanziale impunità sociale di tali atti, relegando la donna, in quanto donna, ad un ruolo subordinato e negandone, di fatto, il godimento dei diritti fondamentali;
  3. Il femminicidio è la violenza estrema da parte di un uomo verso una donna perché donna per lo più in ambito familiare o comunque affettivo, è un fenomeno del quale è necessario prendere coscienza essendo divenuto strutturale ed alquanto diffuso, ormai, nella nostra società;
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