Con i “Centri per la famiglia” il distretto di Somma sostiene le persone più fragili

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SOMMA LOMBARDO – Ottenere informazioni e indicazioni sui servizi, iniziare un tempestivo percorso di supporto: uno strumento che permette di interloquire con tutte le realtà del terzo settore, per garantire assistenza a tutte le fasce d’età. Si tratta dei “Centri per la famiglia“, sportelli gratuiti parte di un progetto di monitoraggio e presa in carico dei nuclei familiari con problemi di vario genere, anche legati a disabilità. Grazie a un programma di Regione Lombardia, l’ambito distrettuale di Somma Lombardo – che comprende nove comuni – può implementare il servizio sperimentale.

“Famiglie al centro”

Il motto è “Famiglie al Centro”, con una durata prevista di due anni. Lo slogan “Ti accolgo ti accompagno e non ti abbandono” racchiude il concetto di un’assistenza che si fa prevenzione, cura e attenzione. E che è finalizzata alla costruzione di una cultura di responsabilità e solidarietà, valorizzando il capitale sociale e relazionale in cui emergono i bisogni. L’ambito distrettuale porta avanti la visione del progetto come finestre su bisogni spesso sommersi. Accogliendo e accompagnando in particolare le persone sole e le famiglie che vivono o cadono in condizioni di fragilità per malattia, disabilità o criticità sociali.

La popolazione invecchia

In un territorio che comprende 9 Comuni (Arsago Seprio, Besnate, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Lonate Pozzolo, Somma, Vizzola Ticino) e una popolazione in totale di poco superiore ai 70mila – con un’età media di 46 anni – si sta assistendo a un progressivo invecchiamento della popolazione residente. Serve un punto di riferimento per ottenere informazioni in merito alla rete dei servizi.

Agire subito

«Molto spesso ai Servizi Sociali – spiega l’assessore sommese alla partita Stefano Aliprandini – notiamo la difficoltà dei cittadini di avere un quadro dei servizi offerti. È importante informare i cittadini perché possano rivolgersi ai servizi prima che i problemi li travolgano». Quando, ormai, «ci troviamo a ricevere richieste complesse che necessitano interventi urgenti riparativi e più costosi». Aggiunge Melissa Derisi, assessore alle Politiche Sociali a Lonate: «L’obiettivo di questi sportelli gratuiti è agganciare, fin dalle prime fasi del bisogno, le famiglie. Orientandole e dando sostegno». Così Enrica Buccelloni, assessore a Cardano alle Politiche Sociali: «Rivolgendosi ai centri per la famiglia, il cittadino può trovare indicazioni e risposte in merito ai problemi dell’anziano e della disabilità, tenendo conto delle esigenze della famiglia intera». Un esempio: il caregiver di un anziano con patologie degenerative, visto che l’assistenza può iniziare prima che la malattia sia in stato avanzato. Oppure, nel caso di diagnosi precoci, il rischio è che la famiglia si senta sopraffatta. In questi casi il sostegno del centro per la famiglia è duplice, sia verso il soggetto che verso i suoi cari.

Le azioni messe in campo

Da qualche mese è possibile rivolgersi ai Centri per la Famiglia al “Seme”, società cooperativa sociale per temi relativi all’area “Famiglie e disabilità”, e alla “Fondazione centro di accoglienza per Anziani – Onlus” per l’area “Persone anziane”. In sintesi, le azioni messe in campo sono sei: sportello informativo, eventi e incontri, spazio di ascolto tempestivo, supervisione e formazione degli operatori, attività di sostegno alle famiglie, attività di comunicazione.

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