Sport, cultura, socialità. La lotta al disagio giovanile inizia da Somma: coinvolti in 400

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SOMMA LOMBARDO – Obiettivo: il benessere mentale. Che parte da uno stile di vita sano in cui aggregazione e spirito di socialità si uniscono. E danno forma a una serie di iniziative di carattere sportivo e artistico. Il tutto, riassunto in unico concetto: In…Somma: Giovani in comune. Si tratta di un percorso per contrastare il disagio giovanile – ora più che mai, dopo le difficoltà della pandemia che ancora oggi mostra gli strascichi delle restrizioni – rivolto alla fascia fra i 15 e i 35 anni. Il progetto vede coinvolti l’ambito distrettuale di Somma Lombardo, Cfp Ticino Malpensa, il Consorzio Unison e Naturart cooperativa sociale.

Un bacino di 400 giovani

Il piano è stato presentato oggi, 26 gennaio, al Cfp di Somma Lombardo. Le prime stime, tra le iniziative già in corso e quelle che a breve prenderanno il via, contano almeno 15 laboratori. E quindi un potenziale bacino di 400 ragazze e ragazzi che possono prendere parte alle attività. «L’obiettivo è promuovere il benessere e uno stile di vita sano, in contrasto a fenomeni come bullismo, isolamento sociale, demotivazione e abbandono scolastico», ha detto il vicesindaco sommese Stefano Aliprandini. «Dopo la pandemia, c’è stato un aumento di servizi che riguardano interventi rivolti ai giovani e alle famiglie. E le risorse di Regione Lombardia che abbiamo ottenuto permettono di agire e accrescere l’offerta culturale, sociale e sportiva». Così l’assessore lonatese Melissa Derisi (Servizi Sociali): «Un progetto che porterà sicuramente benefici, in particolare per quella fascia che negli ultimi anni è stata più penalizzata». Infatti, «l’aggregazione è fondamentale per lo sviluppo e per la crescita. Lo dimostrano i dati in crescita legati alla criminalità giovanile».

Gli obiettivi

Spazio poi ai partner. A partire dal Cfp, rappresentata dalla direttrice Paola Cerutti: «Noi mettiamo a disposizione spazi e staff per lavorare coi giovani. Abbiamo già cominciato con i laboratori di difesa personale, che hanno visto partecipare circa 50 ragazzi. E a breve partiremo con nuove attività in primavera. Ma anche in estate, per coprire il periodo dopo la fine della scuola». A raccontare i piani di Naturart, gli educatori Selene Conti e Francesco Fontana: «Dopo il Covid, i giovani cercavano risposte e nuovi stimoli, che sono stati raggiunti con questi progetti». Infatti alcune attività sono già in corso. Un esempio: lo “Spazio rosa” di Casorate Sempione – a breve partirà a Besnate – pensato come «un punto di ascolto e aggregazione per le donne che devono essere guidate in un percorso di crescita. Che scoprono il rapporto con loro stesse e con un lato emotivo particolarmente fragile». Ma anche proposte sportive, quali tennis, padel ed equitazione. A chiudere, Matteo Locatelli del Consorzio Unison: «Abbiamo la possibilità di promuovere le risorse che esistono sul territorio e quindi di implementarle. Con momenti di incontro e aggregazione per una fascia d’età che ha subito una ferita». Insomma, «creiamo un micro-cosmo in cui varie realtà possano confrontarsi. Noi lavoreremo con la stampante 3D, che introduce al mondo della tecnologia e che può anche diventare intelligenza artificiale». Ma non solo: «Verranno proposte attività di musica rap, teatro e streetart». Per la responsabile dei corsi, Paola Stefanazzi, «il successo è dovuto a enti e associazioni che sono molto radicate nel territorio».

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