Somma Lombardo, nominata la nuova Commissione Paesaggio

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SOMMA LOMBARDO – Dalla possibilità di esprimere il parere obbligatorio in merito al rilascio delle autorizzazioni, alle successive modificazioni e integrazioni. Sempre con particolare attenzione alla coerenza dell’intervento in progetto, con i principi, le norme, e i vincoli degli strumenti di pianificazione paesaggistica e urbanistica vigenti. Nell’ottica di una tutela complessiva del territorio. A Somma Lombardo è stata nominata la nuova Commissione Paesaggio, un ulteriore strumento a disposizione del Comune per mettere a confronto le varie forze politiche sommesi, oltre ai tecnici e ai cittadini, sulle decisioni che riguardano la città.

I componenti

I professionisti che prenderanno parte alla Commissione Paesaggio sono gli architetti Luca Caielli, Laura Ceresa, Sandro Criseo, Daniela Osculati e il geologo Claudio Viviani.
La Commissione esprime il parere obbligatorio – ai sensi delle funzioni sub-delegate ai Comuni dall’art.80 e seguenti della legge regionale 12/2005 – in merito al rilascio delle autorizzazioni previste dagli articoli 146, 147 e 159 del Decreto Legislativo 42/2004. E le successive modificazioni ed integrazioni statali o regionali. Inoltre esprime il proprio parere motivato ed argomentato sulla base dei criteri regionali vigenti. Non solo, è competente ad esprimere pareri, anche preventivi, nelle materie disciplinate dal decreto legislativo 42/2004, dalla legge regionale 12/2005, dal Pgt e dai regolamenti comunali in vigore.

Come si valutano gli interventi

La Commissione, inoltre, valuta gli interventi proposti, dandone conto nel verbale. E lo fa in relazione ad alcuni punti. A partire dalla congruità con i criteri di gestione del bene, ma anche dalla compatibilità con i valori riconosciuti dal vincolo e dalla congruità con i criteri delle misure prescrittive contenute nel sistema paesistico ambientale del Piano Territoriale Paesistico Regionale, del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino. Non solo, viene valutata anche la coerenza con gli obiettivi di qualità paesistica – sempre espressi dal Piano Territoriale Paesistico Regionale, del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino – e il corretto inserimento nel contesto paesaggistico-ambientale, valutato nelle sue componenti compositive, estetiche, percettive e in riferimento ai coni paesaggistici di visuale. E ancora, nell’elenco è compresa poi la razionalizzazione dell’uso del suolo mediante la compattazione della forma urbana, la ridefinizione dei margini urbani, la salvaguardia delle aree agricole. Oltre alla riqualificazione delle parti compromesse o degradate per il recupero dei valori preesistenti o per la creazione di nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.
Nel caso di immobili e aree di notevole interesse pubblico – ai sensi dell’art. 136 del D. Lgs. 42/2004, dichiarati mediante provvedimento specifico – il riferimento è alle motivazioni del vincolo. Se invece si tratta di aree tutelate per legge – ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs.42/2004 – il riferimento è al significato storico-culturale, ecologico e naturalistico, estetico visuale degli elementi che nel loro insieme definiscono la peculiarità del bene. Inoltre fa riferimento a quanto indicato dal Regolamento Edilizio.

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