Tagli agli stipendi degli amministratori: Samarate unita per aiutare i più deboli

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SAMARATE – «Ogni gesto di solidarietà può essere d’esempio per gli altri». Con questo spirito l’assessore ai Servizi Sociali di Samarate, Nicoletta Alampi, commenta l’impegno dell’amministrazione messo in campo per aiutare le fasce più deboli. Dai 18mila euro raccolti grazie ai tagli del 10% sulle indennità dei componenti della giunta, compreso il presidente del consiglio comunale Rosella Caligiuri, ai 64mila euro della terza tranche di Fondi Covid statali per sostenere le persone in difficoltà. Fino alla rinuncia dei gettoni di presenza di molti consiglieri, per alimentare un fondo destinato ai Servizi Sociali. Piccole, grandi iniziative e gestione delle risorse che portano ad un unico obiettivo: risollevare le sorti di chi ancora oggi, a un anno e mezzo dal primo lockdown, si porta dietro le spiacevoli conseguenze dell’emergenza sanitaria.

L’impegno, tra sociale e scuola

L’anno scorso, in piena pandemia, la giunta del sindaco Enrico Puricelli ha deciso di trasferire una quota degli “stipendi”- «piccola ma fondamentale», sottolinea Alampi – in un fondo da destinare ai cittadini in difficoltà e alle loro esigenze. Una scelta che, partire da marzo-aprile del 2020, ha permesso di raccogliere la prima volta circa 12mila euro per le famiglie. Stesso sistema a fronte della seconda ondata, che da ottobre ha costretto nuovamente a molte chiusure forzate. E che ha portato all’accantonamento di ulteriori 6mila euro nei primi sei mesi del 2021. Su come utilizzare queste risorse, attualmente ci sono al vaglio più ipotesi. «Probabilmente, questi soldi verranno messi a disposizione delle persone che faticano a pagare l’affitto, fino al rischio di sfratto», spiega l’assessore. «Si tratta di un peso che non pochi si trascinano dall’inizio della crisi Covid. Così come la difficoltà a pagare le bollette». Una strada da percorrere, sicuramente, ma non l’unica. Sul tavolo anche la possibilità di intervenire sui servizi scolastici. Infatti, ricorda, «avevamo dovuto aumentare le tariffe del pre e post scuola, oltre alle quote della mensa, per adeguarle all’incremento Istat». Da qui, l’idea: in accordo con l’assessore Linda Farinon (Istruzione), il consigliere Leonardo Tarantino (delegato al Bilancio) e Giovanni Borsani (capogruppo di Samarate Città Viva) «pensiamo anche di usare questa parte per calmierare le tariffe».

Gli aiuti statali e la rinuncia ai gettoni

Fondamentali anche i fondi Covid messi a disposizione dallo Stato. «Abbiamo ancora 64mila euro che corrisponde alla terza tranche di risorse. Le prime due sono state utilizzate per aiutare a fare la spesa, grazie ai buoni alimentari che stiamo finendo di consegnare ora». Con questa terza mano, invece, «abbiamo la possibilità di scegliere se usarli ancora per i buoni o se dividere i soldi tra aiuto per le bollette o per gli affitti». Probabilmente la scelta ricadrà sulla terza opzione: «I canoni di affitto sono ancora un problema evidente per tutti coloro che hanno perso il lavoro durante l’emergenza sanitaria. E che magari si trovano a dover recuperare alcune mensilità arretrate».
Ad allungare una mano per aiutare non è solo la giunta, anche diversi consiglieri – sia minoranza che di maggioranza – hanno voluto fare la loro parte. Come? Hanno rinunciato ai gettoni di presenza, ovvero una quota all’ora che ricevono durante le sedute istituzionali, con l’obiettivo di ampliare il fondo che verrà poi destinato alle attività dei Servizi Sociali.

«Ognuno di noi può essere utile»

Per Alampi, sono gesti che «denotano una grande sensibilità, anche se non si parla di grosse cifre». Sì, perché «non è così scontato: ognuno di noi si priva di una piccola parte per aiutare gli altri». In questo modo, «vogliamo essere d’esempio e magari spingere anche altre persone a comprendere che siamo in un momento in cui molti hanno bisogno di sostegno. Ognuno di noi può essere utile in qualche modo».

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