Somma, anche Pedroni torna libero. Caianiello completa il lungo interrogatorio

marcello pedroni

SOMMA LOMBARDO – Marcello Pedroni torna libero. L’ex presidente di Agorà-Liberi e Forti, associazione che a Varese era emanazione della corrente caianielliana in Forza Italia,  responsabile provinciale per gli enti locali in Forza Italia e manager ai vertici della partecipata Prealpi Servizi, era stato arrestato lo scorso 7 maggio in seno all’inchiesta Mensa dei Poveri e da allora era rimasto agli arresti domiciliari. La stessa inchiesta ha portato in carcere il plenipotenziario di Fi a Varese Nino Caianiello, di fatto, stando agli inquirenti, il vero capo di Agorà che aveva dichiarato in passato di non aver mai intascato un euro e di aver “girato” ogni (lecito) introito all’associazione oppure al partito. E di qui potrebbero derivare i guai di Pedroni.

Caianiello sta completando gli interrogatori

Massimo Pelliciotta, legale di Pedroni, ad agosto aveva dichiarato: «Non abbiamo avanzato altre richieste. Non siamo stati sentiti dai pm né abbiamo chiesto di essere ascoltati». Pedroni, invece, è stato interrogato qualche giorno fa dai pubblici ministeri. Ciò che ha detto è secretato e al momento il contenuto delle sue risposte non è noto. Di fatto è tornato libero dal pomeriggio di oggi lunedì 23 settembre. Così come tutti coloro che hanno reso un interrogatorio pieno. Il difensore non aggiunge nulla, da noi contattato ha detto di non avere tempo per queste cose.  Il suo assistito, in ogni caso, è tornato libero. Nino Caianiello, invece, in questi giorni sta concludendo il suo interrogatorio durato praticamente settimane e a sua volta secretato. E questa volta il Mullah starebbe parlando a tutto tondo. Tanto che a Varese (e non solo) ci sarebbero volti preoccupati non soltanto in Forza Italia.

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