Somma, ampliamento Secondo Mona. Barcaro: «Non basta una rotonda per il sì»

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SOMMA LOMBARDO – «Questo modus operandi evidenzia una carenza nella visione urbanistica della città». Si chiude così l’intervento di Alberto Barcarocandidato sindaco in quota Lega alle prossime Amministrative del 20 e 21 settembre a Somma Lombardo – sul progetto di ampliamento della Secondo Mona di Mezzana. Alcune domande «nascono spontanee», in Barcaro e in tutto il gruppo Lega, di fronte al primo via libera del Comune per procedere con la verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica, in relazione al Piano attuativo presentato dalla storica azienda aeronautica in Variante al Pgt. Così Barcaro dice la sua attraverso i social. Senza tralasciare il mancato coinvolgimento dei consiglieri comunali, sia di maggioranza che di minoranza, e delle «parti sociali che vivono il quartiere».

Le considerazioni del gruppo Lega

Barcaro non nasconde che questo sia «un progetto importante e soprattutto pensato». Ma esclude che «possa essere nato in pochi giorni», visto che «nel 2008 fu presentato un piano integrato di intervento, con lo scopo di rimodulare urbanisticamente la stessa area». E qualche domanda la pone.
Comincia dalle tempistiche, cercando chiarezza sulla decisione di intraprendere un iter amministrativo il 20 agosto. E azzarda un’ipotesi: «Forse perché l’iter si concluderà quando sarà stato eletto il nuovo consiglio comunale e quindi saranno i nuovi consiglieri a doversi accollare l’onere di votare una variante puntale al Pgt?».
Non solo, dopo l’adozione dello scorso febbraio, inizia ora «l’iter di due varianti puntuali allo stesso strumento». Cita quindi il progetto della Nuova Lidl – oltre a questo della Secondo Mona – per poi lanciare la domanda: «Non sarebbe stato meglio valutare preventivamente le intenzioni dei promotori ed inserire le varianti all’interno del Pgt adottato?».
E prosegue, incalzando sul fatto che questa decisione sia stata presa senza coinvolgimenti per eventuali suggerimenti. Nemmeno all’interno del consiglio, né in maggioranza né in minoranza. Più in generale si chiede: «Da chi è stato partecipato e condiviso il progetto?».

Viabilità dolce e una rotonda non bastano

«A oggi non possiamo giudicare la qualità di questo intervento, perché non ci è stata data la possibilità di farlo», ribadisce il candidato della Lega. E punta quindi su altro, ovvero sullo «standard qualitativo proposto per tale operazione». Il completamento di una viabilità dolce e una rotonda, insiste Barcaro, non bastano per giustificare il voto favorevole di un consiglio comunale. «Per gli interventi edilizi autorizzati con varianti urbanistiche, non è sufficiente coprire gli standard originati dal piano esecutivo, come opere pubbliche o monetizzazioni. Ma è giusto che al Comune sia garantita quell’opera di interesse generale che giustifichi l’intervento proposto», conclude.

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