SOMMA LOMBARDO – Il consiglio comunale di Somma Lombardo – soltanto due settimane fa nella seduta aperta della Commissione Territorio – si esprimeva negativamente nel concedere a Volandia, parco e museo del volo di Case Nuove, una deroga al Pgt per permettere l’ampliamento della struttura con un parcheggio a servizio (anche) dell’aereoporto. Ieri sera, 16 aprile, all’unanimità la politica sommese ha concesso al circolo cooperativo della frazione sommese – che sorge a pochissima distanza da Volandia – una deroga al Pgt per l’ampliamento della volumetria.
Due pesi due misure
Si tratta di un gazebo – peraltro già in fase di costruzione – a disposizione del ristorante che ha in gestione gli spazi della cooperativa. Lo ha spiegato in aula un tecnico del Comune (in sostituzione dell’assessore Ilaria Ceriani che, proprio a causa della vicenda Volandia, ha rassegnato le sue dimissioni). E l’interesse pubblico, uno dei punti critici su cui la discussione per l’ampliamento del museo si è incagliata? «Si tratta di una onlus», ha reso noto il funzionario, «che serve la cittadinanza di una frazione un po’ abbandonata». Lo stesso ragionamento che giustifica l’ampliamento del ristorante potrebbe dunque valere anche per Volandia, che con i suoi 100mila visitatori la frazione la fa vivere eccome. Ma il consiglio comunale di Somma ha deciso di usare per Volandia e per la cooperativa di Case Nuove due pesi e due misure.
Per Volandia un piano B
Favorevole all’ampliamento di Volandia si è mostrato sin dal primo istante il sindaco Stefano Bellaria, ma si è dovuto scontrare contro la sua maggioranza che non ne ha voluto sapere di dare il proprio consenso a un’operazione che avrebbe dato ossigeno alle casse museali. Per questo motivo è ora al lavoro per un Piano B che medi tra gli interessi di Volandia e i dubbi del centrosinistra sommese. Nonostante il Parco e museo del volo abbia raccolto lo scorso weekend più di 600 firme a sostegno del progetto di ampliamento, il Pd e gli alleati in giunta (Somma civica, Sinistra, Somma al centro) stanno lavorando a una soluzione di dimensioni inferiori rispetto alle iniziali richieste del museo e senza necessità di deroghe, in attesa di riprendere l’iter dell’accordo di programma quadro con Regione Lombardia.