Torna riscaldata la “casa” del basket a Legnano. Ma non le docce degli atleti

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LEGNANO – Sorpresa: la palestra di via Parma a Legnano è di nuovo riscaldata e nello spogliatoio degli arbitri è apparso uno scaldabagno. Nessuno ne ha informato la società Legnano Basket che ha in uso l’impianto, mentre le docce degli atleti sono ancora freddine. Insomma, bene ma non benissimo. Nel senso che qualcosa si è mosso ma qualcosa rimane da fare, dopo la sospensione delle attività sportive e le ripetute multe della Federazione Italiana Pallacanestro, costate alla società 700 euro. «Ma incalcolabile – commenta il presidente del Legnano Basket Knights, Marco Tajana – è il danno d’immagine alla città, che sui suoi impianti sportivi e sul modo di gestirli ha rimediato una figuraccia a livello nazionale».

Alcuni mesi per alzare un termostato e installare uno scaldabagno

A monte di tutto, il freddo nella palestra, l’unica della città attrezzata per eventi importanti a cui possono assistere fino a 500 spettatori seduti. La società cittadina di pallacanestro ha provveduto negli anni a dotare, a proprie spese, la palestra di via Parma di un impianto acustico, illuminazione a LED, uffici, bar, connessione a internet e relativi impianti elettrici. «È un po’ la nostra casa – precisa Massimiliano Giudici, responsabile dell’organizzazione e dell’ufficio stampa della società – e cerchiamo di trattarla bene. Avremmo provveduto anche al riscaldamento dell’ambiente e dell’acqua, ma si trattava di interventi strutturali e quindi non potevamo procedere, dal momento che la competenza è del Comune, proprietario della struttura». Così, ci sono voluti mesi e la minaccia di vedersi revocare l’agibilità per alzare la temperatura di un termostato e installare un boiler. Ora si attende un rimedio per le docce negli spogliatoi delle squadre, calde solo se usate una alla volta: quando se ne aprono di più insieme, l’acqua si raffredda sensibilmente.

Tajana: «Da rivedere strategia e manutenzione degli impianti»

«Dopo cinque richiami della Federazione e il rischio di perdere l’omologazione – sottolinea il general manager della squadra, Maurizio Basilico – abbiamo finalmente superato gli ostacoli burocratici. Intendiamoci: anche quando eravamo in serie A, ho visto in giro palazzetti che sono poco più di un container. Questa di via Parma, ma anche la palestra delle scuole Dante Alighieri sono fiori all’occhiello. Certo, se quando arrivano i primi freddi la temperatura interna scende a 14 gradi e non si può fare una doccia calda al termine delle partite o degli allenamenti, è evidente che ci sono problemi di manutenzione». Gli stessi lamentati dal presidente, che allarga poi il discorso. «Manca un interlocutore – rileva Marco Tajana – e le cose vengono fatte senza avvisarci. È evidente che a Legnano c’è un grave problema di manutenzione degli impianti sportivi, dalle palestre alla piscina coperta, fino allo stadio Mari. E manca una politica strategica. Prima di costruire un palazzetto dello sport, pensiamo che in una città di oltre 60.000 abitanti non c’è uno spazio chiuso disponibile per attività sportive durante la mattina. I prossimi chiamati ad amministrarla dovranno pensarci».

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