Sostanze inquinanti invariate, ma nuove indagini sulle acque del Naviglio a Turbigo

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TURBIGO – Meno schiuma visibile, ma sostanze inquinanti sempre presenti. Sono i risultati della campagna di monitoraggio sulla qualità delle acque del Naviglio Grande voluta dal Comune di Turbigo che li ha diffusi oggi, giovedì 18 marzo. Sulla base di tali risultati (consultabili a questo link) l’Amministrazione comunale ritiene necessarie ulteriori indagini nella prossima estate. Obiettivo: capire una volta per tutte l’origine delle schiume, ma anche tenere sotto costante controllo la qualità delle acque.

«Negli scorsi mesi – spiega l’Amministrazione turbighese – abbiamo predisposto una campagna di monitoraggio sulla qualità delle acque del Naviglio Grande per approfondire ulteriormente la problematica della presenza di schiume. Come già più volte detto, riteniamo che la presenza di schiuma sia da attribuirsi agli scarichi del depuratore di Sant’Antonino. Abbiamo cercato di affrontare tale problema in diversi modi, cercando anche di coinvolgere Regione Lombardia».

Prelievi in tre punti distinti

La campagna di monitoraggio è stata affidata a una azienda specializzata (la Arcadia Consulting srl con uffici e laboratori a Lonate Pozzolo) ed è consistita in più prelievi di campioni delle acque da far analizzare. I punti di prelievo sono stati a valle della centrale elettrica di Tornavento, in località Ponte dei ladri e a valle della centrale idroelettrica Castelli a Turbigo. Per ciascuno di questi punti e per ciascuna campagna (8 settembre, 19 ottobre, 10 dicembre 2020) sono stati effettuati 3 prelievi.

Nei prelievi della seconda e terza campagna non si è osservata la evidente presenza di schiuma sulla superficie delle acque, a differenza del prelievo effettuato durante la prima campagna. Nonostante questa differenza visiva, però, dal confronto fra i risultati delle tre campagne, riferito al parametro “tensioattivi totali” (causa possibile delle schiume), non emergono evidenti variazioni. I dati sono rispettivamente di 0,1 milligrammi per litro, 0,1 mg/L e 0,2 mg/L: dunque non vi è differenza nel parametro “tensioattivi totali” tra la prima e la seconda campagna, mentre vi è una minima differenza nella terza.

Questo non sembrerebbe, tuttavia, giustificare la presenza di schiuma bianca durante i prelievi della prima campagna: infatti il limite per lo scarico in acque superficiali del parametro “tensioattivi totali” deve essere minore di 2 mg/L, limite che è stato rispettato. Saranno pertanto necessarie altre indagini più approfondite.

Allevi: «Controllo costante della qualità delle acque»

«Proprio a questo scopo – spiega l’assessore all’Ambiente, Fabrizio Allevi – l’Amministrazione comunale sta predisponendo un’ulteriore campagna di monitoraggio per il periodo estivo. Questo ci permetterà di tenere sempre controllata la qualità delle acque».

Per il sindaco, Christian Garavaglia, «è importante continuare con le indagini. La nostra battaglia a tutela delle acque e dell’ambiente non si ferma mai, abbiamo sempre prestato grande attenzione a queste tematiche, che presentano situazioni e soluzioni molto complesse. Spero che si possano individuare le cause con estrema precisione e che se ne definiscano le responsabilità e azioni correttive».

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