L’ex cava di Turbigo fra le 70 individuate in Lombardia per diventare bacini idrici

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TURBIGO – C’è anche la cava dismessa di Turbigo fra quelle individuate dalla Regione Lombardia per essere convertite in bacini idrici per l’irrigazione e il contenimento (laminazione) delle piene. Della cava, di medie dimensioni (ha una superficie di 43.561 metri quadrati), si occuperà per la bonifica il Consorzio Est Ticino Villoresi. In Lombardia sono 70 le cave dove l’attività estrattiva è cessata e che risultano idonee alla riconversione per caratteristiche tecniche ed esigenze territoriali: nelle province di Milano e Monza-Brianza ve ne sono 19, nessuna in provincia di Varese. L’elenco è inserito nel documento redatto da Regione Lombardia e Anbi Lombardia (l’associazione regionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e presentato oggi, giovedì 4 marzo, dall’assessore regionale all’agricoltura e sistemi verdi, Fabio Rolfi: il documento sarà approvato dalla giunta regionale nelle prossime settimane.

Obiettivo: la valorizzazione ambientale e agricola di aree abbandonate

«In attuazione della legge regionale – ha spiegato Rolfi – stiamo individuando le cave dismesse in Lombardia che potranno essere convertite in bacini di accumulo dell’acqua, per trasformare zone improduttive del territorio in elementi di valorizzazione dell’ambiente e dell’agricoltura e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Questa operazione costituirà un valido aiuto contro le crisi idriche in alcuni periodi dell’anno». Fra le 70 cave individuate, 18 sono ritenute prioritarie per l’integrazione della risorsa irrigua e il miglioramento della difesa idrogeologica: quella di Turbigo è una di queste. «Negli ultimi anni – ha osservato l’assessore – i periodi sempre più frequenti di carenza idrica hanno comportato una riduzione dell’acqua complessivamente disponibile. Alcune aree più di altre risentono degli effetti della scarsità di precipitazioni, obbligando i Consorzi di bonifica a ridurre le portate distribuite e provocando danni per l’agricoltura. La razionalizzazione della risorsa acqua – sottolinea Rolfi – è uno dei punti chiave dell’agricoltura del futuro e trovare metodi innovativi, ecocompatibili ed efficaci di integrazione idrica è fondamentale. La Lombardia ancora una volta si muove in anticipo».

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