Area Foglia a Mercallo, accolto il ricorso al Tar. «Un’occasione persa dal Comune»

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MERCALLO – Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso avanzato dai signori Foglia e Rigon contro Comune di Mercallo. E’ successo lo scorso 5 marzo, portando all’annullamento della delibera di consiglio comunale che mirava a «risolvere la convenzione di lottizzazione e del contratto preliminare di compravendita dell’11 luglio 2011, dichiarando l’area non di interesse pubblico e vanificando la possibilità di dare ai cittadini uno spazio pubblico (un piazza) dopo tanti anni di attesa». Ad annunciarlo è una nota firmata dai consiglieri di minoranza Marco Colombo e Marco Marzetta, ora esponenti di un gruppo autonomo dopo aver lasciato la maggioranza lo scorso anno.

I fatti

I due consiglieri fanno un passo indietro, spiegando i fatti che hanno portato alla decisione del tribunale amministrativo regionale. Iter riportato integralmente qui:

Nel 2011 il Comune di Mercallo ha stipulato una convenzione con la ditta Foglia Giovanni srl per l’attuazione di un piano di lottizzazione nelle aree comprese tra via Gerbiasco e via Besozzo nelle quali si potesse trasferire l’attività della ditta in quanto il Comune aveva “interesse ad acquisire il terreno posto nel centro del paese di Mercallo, in piazza Croce n. 99/1 sul quale attualmente è collocata la ditta per realizzare nell’area interventi di interesse pubblico;

La ditta Foglia Giovanni s.r.l. avrebbe dovuto delocalizzarsi e realizzare un capannone ad uso commerciale-artigianale, al fine di ricollocare l’attività produttiva in altra area decentrata del comune (area ex Erma) prevedendo anche interventi di urbanizzazione e una corsia di avvicinamento alla SS n. 629”

Nell’accordo si prevedeva anche la realizzazione del collegamento stradale tra la via Gerbiasco e la via Besozzo (SS 629) e  la proprietà avrebbe ceduto gratuitamente le aree necessarie alla realizzazione del sedime della strada; la realizzazione della strada costituiva “condizione indispensabile per realizzare il Piano di Lottizzazione e il ricollocamento  dell’attività produttiva dalla ditta ‘Foglia Giovanni S.r.l e questo era “condizione indispensabile affinché si possa perfezionare l’acquisto, da parte del Comune, dell’area di P.zza Croce n. 99/1”;

Il contratto preliminare prevedeva un corrispettivo da versarsi in tre rate: una prima rata di euro 60.000 alla sottoscrizione del contratto, una seconda di euro 60mila al rilascio del titolo edilizio relativo alla delocalizzazione dell’attività e un’ultima rata di euro 66mila al rogito;

Va ricordato che i termini dell’attuazione dell’accordo sono sati prorogati di tre anni per effetto dall’art. 30, comma 3-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 e conv. legge n. 98/2013 (governo Letta) e pertanto il termine per l’inizio dei lavori è stato prorogato ex lege al 17 agosto 2018, rispetto a quello del 17 agosto 2015 fissato dal Comune nell’ambito delle rispettive comunicazioni;

La Giunta non ha dato seguito agli impegni reciproci cercando di mantenere un rapporto costruttivo con il privato (l’interesse era reciproco) invece, con nota del 26 febbraio 2018 la Giunta contestava alla Ditta Foglia Giovanni s.r.l.  che l’inizio dei lavori per la costruzione del  fabbricato doveva avvenire il 03 dicembre 2014 e per effetto della prorogatio di 3 anni doveva iniziare entro il  02 dicembre 2017 e, preso atto che in quella data i lavori non erano ancora iniziati, assegnava ai Foglia un termine di 30 giorni per la consegna del progetto o la restituzione della prima rata, pari ad euro 60mila già versata dal Comune in esecuzione del preliminare di compravendita;

La controparte ha chiesto, in data 27 marzo 2018, autorizzazione paesaggistica sul progetto di costruzione di edificio artigianale/commerciale con parere favorevole della Commissione paesaggio del Comune;

Il Comune di Mercallo, con nota datata 26 giugno 2019, dichiarava risolti per inadempimento i rapporti in essere “…visto che alla data odierna non è ancora stato presentato il progetto all’ente…”, considerato che l’inizio dei lavori doveva avvenire entro il 2 dicembre 2017 e richiedendo la restituzione dei 60mila euro pagati in attuazione del preliminare, la controparte si è opposta a tale richiesta facendo ricorso al Tar;

La giunta (contro il parere delle minoranze) ha fatto deliberare al Consiglio comunale (Delibera n. 1 del 16 aprile 2020) che sussistono “…i presupposti per disporre la risoluzione del contratto preliminare di compravendita   motivando la decisione in base alla mancanza di interesse pubblico in quanto “… la scelta effettuata dalla precedente amministrazione sulla realizzazione dell’area Foglia (municipio, parcheggio, box e abitazioni)  risultava eccessivamente onerosa per le finanze del Comune di Mercallo”;

Il 10 novembre 2020 il Comune ha introdotto ricorso in Cassazione per determinare la giurisdizione del contenzioso, ovvero se il Giudice competente per il merito sia quello Amministrativo o Civile.

Il Tar della Lombardia, dopo aver ricostruito puntualmente la vicenda, ha annullato la delibera di Consiglio comunale n. 1 del 16 aprile 2020, i provvedimenti del Responsabile del Servizio del giugno e agosto 2019, ripristinando a tutti gli effetti la convenzione di lottizzazione e del contratto preliminare di compravendita fra Comune e i signori Foglia e Rigon e pertanto l’area rimane ancora interesse pubblico così come previsto dagli accordi fra comune e privato del 2011.

Inoltre, Il Tar della Lombardia ha condannato il Comune di Mercallo alla refusione delle spese del giudizio liquidate complessivamente in 5mila euro oltre oneri di legge (Cpa; Spese Generali, Iva) per un totale di 7.295,00 euro, nonché al rimborso dell’importo del contributo unificato per le due cause pari a 4mila euro versato per ricorso introduttivo e l’annullamento del diniego della Scia.

Due conti rapidi

Ora Colombo e Marzetta parlano di cifre, «facendo due rapidi conti». Il Comune, per effetto della sentenza, «dovrà versare 11.275 euro, ai quali vanno aggiunti 27.285,60 euro per le spese legali impegnate per stare in giudizio dall’inizio del contenzioso (da ottobre 2019) fino ad oggi, compreso il giudizio in Cassazione». Secondo i due consiglieri «conveniva dare attuazione al contratto con la ditta Foglia e utilizzare questi soldi per completare l’acquisto dell’area. Oppure destinarli alla progettazione della sua sistemazione». E aggiungono: «La ricostruzione del Tar ha dato piena soddisfazione alle opinioni critiche che abbiamo sostenuto durante il dibattito in consiglio comunale (alcuni le sostengono da anni, purtroppo inascoltati dalla giunta e dall’assessore competente)».

«La giunta ripensi alle sue scelte»

Ora i consiglieri incalzano sul fatto che «il Comune, anziché tergiversare per tre anni su cosa fare dell’area Foglia, avrebbe dovuto perseguire la logica di accordo con il privato, consentendo la dislocazione dell’area previo congruo pagamento (opportunità per il privato) per realizzare un progetto (anche diverso da quello pensato nel 2011)». Un progetto che, non nascondono, «potrebbe dare ai mercallesi un’importante area al centro del paese, di interesse pubblico». E puntano il dito contro la giunta del sindaco Andrea Tessarolo, sostenendo che «si è mossa in modo improvvido, rinunciando a dichiarare l’area di interesse pubblico, sostenendo l’eccessiva onerosità del progetto di riqualificazione dell’aera e rinunciando ad acquisirla alle condizioni pattuite nel 2011. Per poi spendere i soldi in spese legali». L’invito ora, rivolto all’amministrazione, è di «ripensare alle proprie scelte sull’area Foglia per elaborare – coinvolgendo tutti i gruppi consiliari – progetti fattibili che la riqualifichino senza gettare il denaro in cause palesemente infondate che generano solo sperpero di risorse pubbliche».

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