Sparisce la “Casa per il sociale”. L’ex Piccola Capri di Somma diventa un parco

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SOMMA LOMBARDO – Se ne parla da otto anni. Ma ora non se ne parlerà più. Perché la Casa per il Sociale all’ex Piccola Capri – pizzeria confiscata alla mafia e poi donata dal ministero dell’Interno al Comune di Somma Lombardo – non si farà più. Il progetto, varato dall’amministrazione Colombo e poi confermato (con una serie di modifiche) anche dalla giunta Bellaria, è definitivamente tramontato. Il centrosinistra ha cambiato idea. Sarà il Lascito Aielli di Mezzana a ospitare nuovi progetti di carattere sociale. Mentre sul Sempione, in quell’area che prima ospitò la storica pizzeria e poi uno dei primissimi ristoranti cinesi della provincia di Varese, diventerà un parco pubblico.

Il dibattito in aula

La Casa per il Sociale era stata confermata soltanto un anno fa nel Piano triennale delle opere pubbliche dalla giunta Bellaria (Pd, Somma civica, Sinistra per Somma, Somma al centro) con una spesa prevista di 750mila euro per il 2019. Quei soldi, naturalmente, non sono mai stati stanziati. E il progetto è persino sparito dal Documento unico di programmazione presentato l’altra sera in consiglio comunale. Ad accorgersene è stato il capogruppo della Lega, Alberto Barcaro, chiedendo conto all’amministrazione comunale. Il sindaco Stefano Bellaria ha spiegato che gli sforzi per il sociale verranno tutti dirottati sul Lascito Aielli, unendo la possibilità di utilizzare parte dei due milioni di tesoretto (eredità della vendita degli appartamenti di Milano) all’interesse di alcuni operatori del terzo settore che si stanno muovendo per ottenere i finanziamenti necessari a supportare innovativi progetti di assistenza alle fasce più deboli della popolazione.

Parco 9 maggio

L’area dell’ex Piccola Capri (già bonificata con la demolizione del rudere nel 2015) diventerà invece un parco pubblico. «Parco 9 maggio per la precisione», ha annunciato Bellaria.
A novembre 2015 Forza Italia propose infatti di intitolare una via a Valeria Solesin, la 28enne veneta morta all’interno del Bataclan di Parigi durante i sanguinosi attentati di matrice islamica. La politica sommese discusse per settimane, si divise, infine arrivò a un compromesso. Il consiglio comunale demandò alla commissione la soluzione del sindaco Stefano Bellaria: non più via Solesin, ma via 9 maggio, Giornata della memoria di tutte le vittime del terrorismo e delle stragi. Ora la giunta ha deciso che non verrà intitolata una strada, bensì verrà realizzato un parco, per giunta in luogo simbolico in quanto sorgerà proprio su un’area confiscata alla criminalità organizzata. L’iter progettuale è ancora tutto da definire e probabilmente ci vorranno anni per arrivare al taglio del nastro. Ma la decisione è presa.

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