Speroni a Busto al centro: «La Lega di Busto non ha mai dato spazio al mullah»

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BUSTO ARSIZIO – «A Busto non c’è stato spazio per Nino Caianiello. Io non ho mai avuto a che fare con lui. E nemmeno gli assessori e i consiglieri della Lega di Busto. Quindi chi dice il contrario tiri fuori le prove. Le parole non bastano. Quelli di Busto al centro devono anche mettere sul tavolo le prove di quanto sostengono». Quella del leghista Francesco Speroni non è una giustificazione, ma una reazione al comunicato di Busto al centro per mettere la cose in chiaro.

L’ira di Speroni sul mullah

«Non ho mai incontrato Caianiello – dice Speroni – e la Lega a Busto non ha mai avuto a che fare con lui. E di questo ho anche le prove». E il segretario cittadino del Carroccio cita proprio, con tanto di data, un articolo di Malpensa 24 in cui lanciò fulmini e saette proprio con il mullah e Marcello Pedroni a proposito di Accam. Le parole di Speroni, tra l’altro, suscitarono anche la reazione di Lara Comi, ai tempi coordinatrice provinciale di Forza Italia e di Angelo Palumbo, che era coordinatore vicario del partito di Berlusconi, i quali presero le difese proprio Caianiello scrivendo una lettera al segretario provinciale del Carroccio Matteo Bianchi.

Lancia spezzata

Speroni poi nel sottolineare che in sostanza Busto non c’entra nulla «se non marginalmente» nell’inchiesta Mensa dei poveri, spezza una lancia a favore di Carmine Gorrasi, anch’egli coinvolto nell’inchiesta e attualmente agli arresti domiciliari: «Ciò che viene attribuito al consigliere di Forza Italia di Busto nulla ha a che fare con il suo ruolo istituzionale a Busto e neppure con l’incarico di studio sulle Partecipate che gli ha affidato il sindaco Emanuele Antonelli». Insomma per Speroni Busto, «per il momento è fuori. Anche le nostre Agesp non sono assolutamente coinvolte». E su Accam? «Attenzione – ammonisce il segretario – stiamo parlando di una realtà sovracomunale. I soci sono ben 27 Comuni».

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