Stallo Campus, Antonelli contro Perboni: «Decide la legge. Dicano se vanno avanti»

BUSTO ARSIZIO – «Spetta al sindaco risolvere la questione del Campus? No, spetta alla legge decidere come andrà a finire». Sullo stallo del project financing del palaghiaccio e palaginnastica il sindaco Emanuele Antonelli rompe il silenzio e non le manda a dire a Stefano Perboni, il rappresentante della Noka, ora Nanohub, colui che fin dall’inizio ha tirato le fila della maxi-operazione sull’area del Campus sportivo di Beata Giuliana. «Le cose che ha dichiarato Perboni sono sbagliate – afferma Antonelli – il project financing funziona in modo molto chiaro: se esce un socio o due escono tutti, non è che possono scegliere né tantomeno può decidere il sindaco che uno va bene e l’altro no».

Il punto della situazione

Dopo che è emerso il contenzioso tra le quattro società che hanno fatto squadra per aggiudicarsi il bando di project financing, l'”uomo del Campus”, Stefano Perboni, aveva prospettato un percorso per portare la lite fuori dalle aule di Tribunale. Dichiarando: «Ora attendiamo che il sindaco e l’amministrazione facciano tutte le verifiche del caso e ci facciano sapere come intendono procedere». Una versione che il sindaco Antonelli smentisce: «Questa vicenda – ha affermato oggi, 22 ottobre, nel corso della presentazione della nuova giunta – incombe sul palaginnastica perché ci fa perdere un sacco di tempo. A me quello che preoccupa alla fine è solo il palaginnastica, perché il palaghiaccio, sì, era il mio sogno, ma adesso si sono messi a litigare tra loro. Ho letto che Perboni dice che spetta al sindaco decidere: no, c’è una legge di mezzo, quindi spetta alla legge decidere come si andrà a finire».

Le opzioni: avanti o stop

Insomma, il Comune di Busto Arsizio sembra intenzionato a fare da spettatore senza interferire, e attendere che il contenzioso si chiuda. «Il più in fretta possibile» è l’auspicio del sindaco. «Ora sono andati per avvocati tra di loro e noi non possiamo che prenderne atto – le parole di Emanuele Antonelli – se hanno intenzione di non continuare, la chiudano il più in fretta possibile perché noi vogliamo andare avanti con il palaginnastica e costruirlo». Le opzioni, per il primo cittadino, sarebbero solo due: «O si chiude una fase oppure se si ravvedono vadano avanti – sostiene Antonelli – dal punto di vista comunale è tutto fatto, fidejussioni comprese. Il problema è che che si sono messi a litigare due soci con gli altri due. Ma il project financing funziona in modo chiaro: se esce un socio o due escono tutti. Per cui adesso vediamo come va a finire la vicenda, che ora è in mano all’ufficio legale».

Come finirà?

In soldoni, questa l’esegesi del ragionamento del sindaco, se il pool guidato dalla Isol Sistem intende procedere con l’operazione, risolvendo le “beghe” tra soci, è bene che lo faccia nei tempi previsti, altrimenti sarebbe opportuno che rinunciasse rimettendo la “palla” in mano al Comune. Che a quel punto non farebbe altro che escutere le fidejussioni e utilizzare i soldi accantonati per il palaginnastica (oltre 4 milioni di euro) per impegnarsi a realizzare in modo autonomo la struttura tanto attesa dalla Pro Patria Ginnastica. Per il palaghiaccio, in quel caso, non ci sarebbe nulla da fare. A meno di reperire ulteriori risorse in altro modo, in vista dell’appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

 

Campus Beata Giuliana. Perboni: «C’è la soluzione. Ora decida il sindaco»

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