Busto, le aziende litigano e il Campus di Beata Giuliana finisce in tribunale

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Il rendering del campus di Beata Giuliana versione Noka

BUSTO ARSIZIO – Il Campus di Beata Giuliana è una priorità per il sindaco Emanuele Antonelli. L’ha ricordato proprio il primo cittadino durante l’insediamento avvenuto oggi, martedì 5 ottobre. Ma è anche una bella grana. Che ora è finita nelle aule del tribunale amministrativo. A portare la questione davanti al giudice sono un paio di aziende che fanno parte del raggruppamento di imprese che dovrebbero realizzare il mega progetto. Contenzioso che, occorre sottolineare, non coinvolge il Comune il quale, per tutelarsi, si è costituito in giudizio davanti al Tar di Milano. Ma andiamo con ordine.

Giunta convocata in extremis

La notizia che tra le aziende che dovrebbero realizzare il Campus non tutto va d’amore e d’accordo viene ufficializzata proprio dal sindaco Emanuele Antonelli. Ma in realtà sulla questione, venerdì 1 ottobre, ovvero proprio alla vigilia delle elezioni, a Palazzo Gilardoni è stata convocata una giunta straordinaria durante la quale si è deliberato la costituzione in giudizio del Comune davanti al Tar.

Insomma negli ambienti politici vicinissimi al sindaco la notizia che qualcosa (ancora una volta), nell’iter di progettazione e realizzazione del Campus, non stesse funzionando a dovere era già nota. Prima della chiamata alle urne. Ma è stata taciuta, anzi blindata. Tanto che la giunta è stata convocata per le ore 14, ovvero in tempo per deliberare, ma troppo tardi per poterla pubblicare sull’albo ufficiale del Comune nel fine settimana. Dove a quel punto sarebbe diventata di dominio pubblico.

Il mistero della lite

La pubblicazione, infatti, è avvenuta ieri. E solo oggi il sindaco ha dato notizia della nuova grana, senza però specificare che è stato presentato ricorso al Tar. Ma il motivo del contenzioso tra i soci resta un mistero. Nessuno parla. Nemmeno Stefano Perboni che del mega progetto è l’uomo che tira le fila. E che, raggiunto al telefono da Malpensa 24, risponde con cortesia, ma senza concedere una parola in più del «non posso dire niente. Ma proprio niente».

Bisognerà quindi attendere ancora qualche giorno per capire quale sia a questo punto l’intoppo. Ma soprattutto se il ricorso preannuncia un disimpegno delle due imprese ricorrenti, ovvero l’Antonelli impianti e la Elphi. Quel che è certo è che quando una questione finisce nelle aule di un tribunale, i tempi si dilatano. Oltre al fatto che, se si ripercorre la vicenda Campus, di colpi di scena, errori, dimenticanze e stranezze se ne trovano davvero parecchie. Al pari di una serie di promesse e annunci che sono stati fatti in quasi due anni. E che, fino a questo punto (e chissà fino a quando) rimarranno tali.

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busto campus tar – MALPENSA24