Stop a corse e passeggiate: chiuso il Parco Altomilanese per evitare assembramenti

BUSTO ARSIZIO – L’emergenza coronavirus fa chiudere anche il Parco Altomilanese. Da ieri, mercoledì 18 marzo, e fino al prossimo 3 aprile, nel polmone verde a cavallo tra Busto Arsizio, Castellanza e Legnano saranno «interdette tutte le aree di fruizione e la rete di sentieri utilizzate per camminate, passeggiate, corse e similare a piedi, in bicicletta, a cavallo e con ogni altra forma di frequentazione». Lo ha stabilito il presidente del Cda dell’ente, Carlo Luigi Bianchi, con un’ordinanza. L’obiettivo è «evitare gli assembramenti di persone». In troppi in questi giorni erano stati avvistati nei sentieri, non sempre attenti alla distanza di un metro imposta dal decreto del presidente del consiglio Conte.

L’ordinanza

Nel provvedimento si spiega che è «necessario ed urgente rafforzare ulteriormente le misure di sorveglianza sanitaria adottate per il periodo di tempo necessario e sufficiente a prevenire, contenere e mitigare la diffusione di malattia infettiva da COVID-19 utilizzando quale misura specifica di prevenzione, al fine di evitare assembramenti di persone, la previsione di interdizione all’utilizzo e la chiusura del Parco Locale di Interesse Sovracomunale gestito dal Consorzio Parco Alto Milanese fra i comuni di Busto Arsizio, Castellanza e Legnano». L’ordinanza stabilisce quindi che «sono da considerarsi interdette tutte le aree di fruizione, la rete di sentieri utilizzate per camminate, passeggiate, corse e similare a piedi, in bicicletta, a cavallo e con ogni altra forma di frequentazione a decorrere dal 18 marzo 2020 sino alla data del 3 aprile».

Le conseguenze

È evidente che impedire l’accesso al Parco Altomilanese non è come chiudere un parco o un giardino pubblico, come ha fatto il Comune di Busto Arsizio. Ma l’ordinanza è stata apposta su tutti i cartelli presenti agli accessi della maxi-area verde, e permetterà alle forze dell’ordine dei tre Comuni consorziati di effettuare controlli più stringenti e di sanzionare chi verrà “pizzicato” sui sentieri del Parco. Non rispettare l’ordinanza espone al rischio di denuncia per violazione dell’articolo 650 del Codice Penale (inosservanza di provvedimenti delle autorità, che comporta tre mesi di reclusione e 206 euro di multa). Le uniche deroghe concesse sono per raggiungere le attività commerciali di primaria necessità presenti nel territorio del Parco e l’accesso alla propria abitazione all’interno del territorio del Parco da parte dei residenti.

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