Stop all’agonistica alla Bustese Nuoto, i genitori protestano con un flash mob

BUSTO ARSIZIO – Caso Bustese Nuoto, martedì mattina i genitori dei ragazzi del gruppo agonistico si presenteranno davanti ai cancelli della piscina di viale Gabardi per un flash mob di protesta. «Ci hanno buttato fuori senza motivazioni» l’accusa di una delle mamme dei ragazzi, circa 150 in tutto, che dovranno cercarsi una nuova piscina per continuare con l’attività agonistica, dopo che la società che gestisce l’impianto ha comunicato la sospensione di ogni attività agonistica per la stagione 2020/2021. Un problema spinoso che si aggiunge a quello della piscina Manara, per risolvere il quale è in corso un braccio di ferro tra Comune e Sport Management.

Lo stop all’agonismo

«Ce lo hanno fatto sapere solo con una mail – racconta la mamma di uno dei giovanissimi nuotatori rimasti senza piscina – da allora nessuno risponde ai nostri messaggi, alle Pec, alle telefonate. Una situazione inspiegabile». La motivazione ufficiale della decisione della Bustese Nuoto è l’emergenza Covid, ma in viale Gabardi la piscina dovrebbe riaprire l’attività, solo per i corsi, il nuoto libero e il fitness in acqua. Niente da fare per il gruppo dell’agonistica, ma anche per i settori master, apnea, sincro, pallanuoto e per i ragazzi down. I genitori però non ci stanno, e faranno sentire la loro voce nel flash mob di martedì, a cui “parteciperanno” simbolicamente, con i loro volti in fotografia, almeno un centinaio di nuotatori agonisti.

Il rammarico degli allenatori

Anche lo staff degli allenatori si era fin da subito schierato contro la decisione della Bustese Nuoto, con un post inequivocabile.

È con grande rammarico che vi rendiamo partecipi di una decisione presa dalla Bustese e riportata a noi allenatori qualche giorno fa tramite questo comunicato. Noi coach, insieme ai nostri atleti, in questo periodo di difficoltà, abbiamo cercato di portare avanti una passione, un sogno. Non ci siamo mai persi e non vedavamo l’ora di ritrovarci tutti a bordo vasca, seppur a distanza, con le mascherine, disposti a fare tutte le rinunce del caso, ma speranzosi ed entusiasti. Noi ci abbiamo provato fino in fondo. Lo sport unisce, insegna a non mollare mai, a credere sempre in se stessi, nel proprio potenziale e nella propria squadra. Noi, nonostante tutto, continueremo a credere nei nostri ragazzi e in questi valori.

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