BUSTO ARSIZIO – Un augurio fatto con il linguaggio più bello, ma anche un valore aggiunto donato da studenti ad altri studenti. In occasione del concerto di BA Classica per i maturandi delle scuole superiori ieri, giovedì 20 febbraio, il Teatro Sociale di Busto Arsizio ha ospitato gli allievi del Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara: diretta dal maestro Nicola Paszkowski un’orchestra di settantacinque elementi si è esibita per i quattrocento ragazzi in platea.
Un unico compositore
Ad accogliere al Delia Cajelli i giovani di otto istituti cittadini, con l’aggiunta del Facchinetti di Castellanza, è stato il buffet preparato dagli studenti del centro Enaip di Busto. Il programma eseguito in sala ha invece proposto “Capriccio italiano” di Tchaikovsky, il “Bolero” di Ravel e, in apertura, la Sinfonia n. 5 in re minore di Mendelssohn: «In realtà è stata la seconda che ha scritto», ha sottolineato Paszkowski, che ha illustrato al pubblico storia e peculiarità di ogni brano. «E l’ha scritta alla vostra età, quando aveva ventuno anni. Era un genio che viveva, e dipingeva, in maniera magnifica. Oggi a Sanremo sentiamo che una canzone è stata fatta da una sfilza di autori: alla sua epoca, a creare musica come questa, era un unico compositore».
Non hanno bisogno di docenti
Il concerto è stato introdotto dal sindaco Emanuele Antonelli che, dell’applauso ricevuto una volta sul palco con i musicisti, ha detto: «È tutto per loro, stasera mi stanno facendo un regalo immenso». E, rivolgendosi agli studenti: «Sono stati fatti molti sforzi per portare qualcosa di bello a Busto Arsizio: questa musica, che vi rimarrà come ricordo. Stasera le prime file sono vostre, mentre noi ci siederemo dietro». Con Antonelli e Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura, c’era anche Giovanni Mazzucchelli, presidente dell’associazione musicale “G. Rossini”, che ha organizzato il festival BA Classica insieme al Comune. Come ha sottolineato, «questa è un’orchestra formata da studenti talmente bravi che non hanno bisogno di docenti: non ci sono adulti in organico». «È la prima volta che, grazie alla collaborazione con la “Rossini”, la nostra orchestra viene a Busto Arsizio», ha ricordato Roberto Politi direttore del “Guido Cantelli”. «La loro fascia di età va dai 14 ai 25 anni, abbracciando tutto il percorso da compiere al conservatorio; non hanno nulla da invidiare a tante orchestre professionali».
Un tesoro da custodire
«È la prima iniziativa di questo genere, un regalo fatto agli studenti dell’ultimo anno, di un gioiello prezioso: la cultura», ha spiegato Maffioli riguardo allo spirito, e al messaggio, dell’evento. «Tra pochi mesi cominceranno una nuova vita ma vorremmo che questo momento fosse per loro un piccolo tesoro da custodire: perché ricordi sempre, qualunque cosa faranno, e ovunque andranno, l’importanza di investire nella cultura, per diventare persone sempre migliori, e cercare sempre la bellezza. E, se possibile, l’importanza di ricordarsi sempre della loro città, che li ha formati fino a questo momento: anche per diventare veri cittadini del mondo occorre non dimenticare mai da dove si viene ed essere sempre orgogliosi di quella che, in qualche modo, sarà sempre casa loro».
