Sull’ospedale unico il Pd di Busto non pensa al futuro

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Fuori dalla realtà è chi non riesce a pensare al futuro. Il Pd di Busto Arsizio non ha perso una buona occasione di dimostrarci come la cattiva politica rende questo paese ingessato e a volte anche arretrato. Pensare al futuro leggendo il presente ci sembra un esercizio necessario per dare risposta ai bisogni della popolazione. Pensare ad una nuova struttura sanitaria moderna ed efficiente non significa non pensare al presente e non serve a mascherare le carenze della medicina territoriale che è un altro argomento che ci sta molto a cuore.

Continuare a dire quello che non va bene, senza nessuna conoscenza tecnica e senza proporre alternative precise e realistiche è uno sport che non ci interessa. Tanto meno ci interessa cambiare idea per poter fare delle pasticciate alleanze elettorali che abbiamo già verificato non possono funzionare. Il nuovo Ospedale per noi continua ad essere una grande opportunità per il nostro territorio e non solo per ciò che riguarda la salute in senso stretto, ma quale opportunità di favorire anche un indotto ampio attraverso le svariate attività collaterali e satelliti della nuova struttura con notevole ricaduta occupazionale (Università, edilizia per studenti ed operatori, spinta al rinnovamento infrastrutturale , etc)

Pare quasi che i colleghi consiglieri del Pd abbiano dimenticato perché si sia iniziato molti anni fa ad immaginare un nuovo ospedale. Come non comprendere che, di fronte all’evoluzione continua ed inarrestabile delle competenze mediche, che comprendono ovviamente anche gli aggiornamenti degli edifici e dei macchinari diagnostici strutture datate e, non se ne vogliano gli amici di Gallarate, gli edifici dell’ospedale S. Antonio Abate sono particolarmente obsoleti, debbano essere completamente ridisegnate, come con intelligenza e lungimiranza hanno fatto le città di Legnano e Varese.

Forse che gli ospedali di Legnano e Varese fossero in procinto di crollare? Eppure ci hanno creduto, hanno raccolto la sfida e, malgrado le solite diffidenze iniziali, è ora sotto gli occhi di tutti il beneficio che i cittadini legnanesi e varesini stanno traendo da questi nuovi nosocomi. Era opportuno rinnovare solo l’ospedale di Gallarate? Evidentemente no per posizione, bacino di utenza ecc.

Da questo è nata l’idea non di un ospedale unico, arida somma di posti letto e personale, ma di un nuovo grande ospedale capace di rilanciare l’eccellenza sanitaria presente nel nostro territorio. O si comprende questo oppure continuiamo a traccheggiare, lasciando i nostri ospedali destinati alla decadenza con la progressiva migrazione di operatori sanitari e pazienti verso le strutture vicine.

Certo, ci vorrà qualche anno, ma è un destino segnato. Se una colpa c’è stata, è stata quella di non capire l’essenza di questo progetto, sospettando chissà quali retropensieri, con un ritardo che rischia di diventare ora irrecuperabile.
Busto e Gallarate meritano al pari di Varese e Legnano strutture che consentano ad utenti ed operatori di dare ed avere risposte sanitarie di alto livello. Almeno noi ci stiamo provando.

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