Sumirago, flop del Rubinotto. Croci ammette: «Ha fatto acqua»

sumirago consiglio acqua

SUMIRAGO – Nonostante le valutazioni iniziali, la risposta che il Rubinotto di Sumirago ha ricevuto non è stata all’altezza delle aspettative. La sua vicenda è stata protagonista del consiglio comunale di martedì 18 dicembre a Villa Molino, dove Mario Vavassori, assessore alle Partecipazioni Societarie, e il sindaco Mauro Croci hanno risposto all’interrogazione in merito avanzata da Insieme per cambiare Sumirago e la Lega, a opera dei rispettivi capigruppo Luca Bidoglio e Marilena Cunati.

Una reazione lontana dalle aspettative

Gli altri punti in programma, l’approvazione dei verbali della seduta precedente e della revisione ordinaria delle partecipazioni societarie, nonché la proroga di validità del documento di piano del pgt, illustrato da Giuseppe Pasolini, assessore all’Urbanistica, hanno raccolto rapidamente l’unanimità del consesso. Ma la maggior parte dell’incontro, che ha registrato anche un’affluenza di pubblico più consistente, si è concentrata sulle risposte che prima Vavassori, e poi Croci, hanno dato sui trascorsi e sulle condizioni attuali della casetta dell’acqua stabilita a Sumirago cinque anni fa. Vavassori ha ricordato il suo varo, avvenuto con la delibera n. 116 del 13 dicembre 2012: «L’ipotesi era che, se invece di noleggiarlo l’avessimo comprato, ne avremmo avuto un ricavo, un piccolo vantaggio a quattro-cinque anni dall’acquisto. Avevamo sentito altri due Comuni, che avevano già installato una struttura di questo tipo, con una media del 20-30% della popolazione che ne prelevava acqua. Sumirago è un territorio molto esteso, quindi si era previsto che non l’avrebbero utilizzato più di mille persone su seimila. E avveniva in un’epoca in cui, da parte della cittadinanza, erano giunte diverse sollecitazioni in tal senso». E ha concluso: «Ma fin dall’inizio la risposta dei sumiraghesi non è stata corrispondente alle aspettative, è risultata lontana dalla valutazione fatta, per quanto fosse prudenziale».

«Ora faremo delle valutazioni»

Bidoglio: «Si è trattato di un’operazione che ha impiegato denaro pubblico ed è andata male, e il peggio è che i ricavi non abbiano coperto i costi. Le casse sono in difficoltà ma, per fare impresa e guadagnare, nel 2013 i soldi si sono trovati. Ora che le risorse pubbliche restano ancora dissipate, quali iniziative intende adottare l’amministrazione per rimediare?». «Non è stata una scelta così avventata, se non nei risultati; erano stati sentiti altri Comuni, e sono stati fatti un piano, un bilancio, delle previsioni. A quel tempo non era ancora in vigore il piano di riequilibrio», è stata la risposta di Croci. Che poi ha aggiunto: «L’alternativa del comodato avrebbe comportato solo costi e basta, che ci sarebbero stati comunque. Tutta l’operazione è costata 85mila euro, non ci vorranno quarantacinque anni per recuperare. Ed è un bene acquisito al patrimonio dell’azienda. Confermo però che ha fatto acqua. Ora faremo delle valutazioni, stiamo pensando a un affidamento di gestione, cercheremo di farci venire in mente qualche idea».

sumirago consiglio acqua – MALPENSA24