Elezioni a Sumirago, Fratelli d’Italia e Lega a distanza. Santanchè: «Meglio soli»

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Stefano Romano, Mario Mantovani e Alessio Di Modugno

SUMIRAGO – Nella presentazione di candidati e programma di ieri, martedì 31 maggio, a Villa Molino Meloni – Noi per Sumirago non ha risparmiato attacchi alle liste elettorali avversarie, prendendo le distanze dalla Lega: dal «piccolo scontro» rimarcato da Mario Mantovani, ex vicepresidente di Regione Lombardia, alle contaminazioni a sinistra rilevate dal candidato sindaco Stefano Romano. Fino al «meglio soli che male accompagnati» ribadito per telefono da Daniela Santanchè, coordinatrice lombarda e ospite speciale dell’incontro, a cui non ha potuto però partecipare a causa di un impegno a Roma con la trasmissione Cartabianca.

«È la Lega che sbaglia»

Durante l’appuntamento elettorale alla Sala Dal Bello, che ha visto gli interventi di Andrea Pellicini, Francesca Caruso, Marco Colombo ed è stato introdotto da Alessio Di Modugno, presidente del circolo locale di Fratelli d’Italia, Santanchè ha mandato le scuse per l’assenza improvvisa e il suo incoraggiamento con una chiamata al cellulare di Mantovani: «Sono orgogliosa, Stefano, di tutta la squadra che ha fatto questa lista. E che andiamo a testa alta, perché nella vita è meglio soli che male accompagnati». Come ha poi aggiunto l’ex senatore riguardo al rapporto con il Carroccio, «non siamo insieme ma è la Lega che sbaglia, perché in questo momento è Giorgia Meloni che sta tirando il carro. Dove non c’è intesa purtroppo rischiano tutti».

Il rischio di una maggioranza spaccata

«Due elementi ci distinguono: coerenza e omogeneità», ha dichiarato Romano dopo aver illustrato ai presenti il programma della lista Meloni – Noi per Cambiare a Sumirago. «Siamo sempre stati coerenti e dalla parte dei cittadini. E formiamo un gruppo omogeneo, mentre le altre due liste hanno o una maggioranza o una contaminazione di sinistra». Un elemento che può diventare divisivo: «Penso alla famiglia o alla sicurezza: su questi punti si spaccano le maggioranze. A Sumirago è successo con il controllo del vicinato, visto da sinistra come un Grande Fratello: è passato grazie alle opposizioni ma la maggioranza si è spaccata e lo stesso può capitare su temi di livello nazionale».

Cinque Comuni da amministrare

Come ha poi sottolineato Romano, «abbiamo una leader tosta e dobbiamo fare in modo che le percentuali raggiunte a livello nazionale siano proiettate a livello territoriale». L’occasione di dimostrare ciò che si sa fare, «dopo tante porte chiuse in faccia», arriva ora con la possibilità di esprimere i propri indirizzi di politica amministrativa a Sumirago, «che significa amministrare cinque Comuni. Fino ad adesso non sono stati gestiti in maniera appropriata, con una grande inerzia dovuta a problemi finanziari che potevano avere altre soluzioni e non sono state cercate: è mancata la volontà o ci si è nascosti dietro la scusa del mancato dissesto. Nei dieci anni precedenti ha invece governato chi il dissesto l’ha creato, con scelte azzardate e con i soldi di voi cittadini».

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