Teatro dal carcere, l’umanità di “Ginestre” al Sociale di Busto

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BUSTO ARSIZIO – «Perché fiorire si può e si deve anche in mezzo al deserto». A portare in scena “Ginestre”, ispirato dal libro “Essere Esseri Umani” di Marta Zighetti, sarà un gruppo eterogeneo di attori detenuti e liberi, accompagnato dal coro Macramè diretto dal maestro Marco Belcastro. Lo spettacolo, che debutterà al Teatro Sociale mercoledì 10 aprile alle 21, è stato realizzato in collaborazione con la direzione della casa circondariale e dell’area educativa dell’istituto, e con il sostegno dell’assessorato ai Servizi sociali di Busto Arsizio guidato da Miriam Arabini. Il ricavato dell’evento andrà a sostegno delle attività dell’associazione Oblò in carcere.

Storie del passato e aspirazioni per il futuro

“Echi di letterature antiche si intrecciano a storie di vita in cui ferite e sogni, motivi di orgoglio o di vergogna, eredità di ricordi e sguardi sul futuro dipingono con struggente delicatezza la parabola del nostro essere al mondo”. Lo spettacolo “Ginestre” richiama quel fiore del deserto che Giacomo Leopardi, quasi prossimo alla morte, sceglieva come simbolo dell’eroica capacità dell’uomo di sopravvivere al trauma e alla sofferenza per progredire oltre ad esse, grazie al mutuo aiuto e alla cooperazione con “l’umana compagnia”. Sotto la guida della regista Elisa Carnelli, l’eterogeneo gruppo dei “Contaminati” (attori detenuti e liberi cittadini che recitano fianco a fianco) ha messo in campo la propria umanità per svelarsi e svelare con coraggio le dimensioni del nostro essere. Storie del proprio passato e aspirazioni per il futuro, dal coltello che un bimbo di sette anni lancia alla propria madre, al proclama «sono nato criminale, ma non morirò criminale». Scorci di storie commuoventi ed intense, raccontate con immagini che cercano il simbolico. Collaborazione tra individui e umana compassione sono i temi del saggio “Essere esseri umani” di Marta Zighetti a cui lo spettacolo poeticamente si ispira, traducendo in azioni, immagini e racconti biografici la lucida sintesi che la psicoterapeuta opera nella descrizione della nostra specie dal punto di vista culturale, biologico, psicologico e neuroscientifico.

L’Oblò e l’esperimento Contaminazioni

L’associazione di promozione sociale L’Oblò Onlus Liberi Dentro, costituita nel 2016, nasce dall’esperienza dei suoi fondatori fra carcere, teatro e scuola. Si occupa di realizzare interventi riabilitativi e risocializzanti attraverso l’uso di terapie a mediazione artistica per favorire il benessere psicofisico e la qualità della vita di detenuti, ex-detenuti e le loro famiglie. L’esperienza maturata nel carcere di Busto Arsizio dal 2008 negli ultimi anni si è ampliata e aperta alla cittadinanza. Nella primavera del 2017 L’Oblò Onlus ha lanciato l’esperimento di Contaminazioni, una serie di laboratori espressivi per persone libere e diversamente libere che si sono svolti nella casa circondariale sotto la guida di professionisti esperti in vari settori (scrittura drammaturgica, vocalità espressiva, danza e movimento). Ispirandosi ai temi trattati nel libro “Essere esseri umani” della psicoterapeuta Marta Zighetti, tutti i sabati mattina, per un anno, un gruppo di una decina di appassionati di teatro è entrato in carcere e ha lavorato lavorato fianco a fianco con gli attori detenuti nella creazione di “Ginestre”, il nuovo spettacolo teatrale della compagnia L’Oblò.

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