Nuova stagione al teatro Sociale di Busto, si comincia con Flavio Oreglio

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BUSTO ARSIZIO – Si comincia con la gara di comici coronata dall’esibizione di Flavio Oreglio, il Rocky Horror Picture Show a Halloween e poi “Quattro donne e una canaglia”, commedia con Gianfranco d’Angelo, Marisa Laurito, Corinne Clery e Barbara Bouchet. Sono i primi appuntamenti con cui si aprirà la stagione 2018/2019 al “Delia Cajelli” di Busto Arsizio, annunciati oggi, giovedì 13 settembre, da Luca Galli, presidente del Teatro Sociale, insieme ai consiglieri Carlo Massironi, Osvaldo Attolini, Simone Menato e alla presenza di Manuela Maffioli e Gigi Farioli, rispettivamente assessore alla Cultura e all’Educazione.

Aprire il teatro alla città

«Questo è un anno importante, abbiamo una responsabilità più grande. L’anno scorso abbiamo contato 30mila presenze, ora dobbiamo fare qualcosa in più, aprire il teatro alla città, alla gente che vuole avvicinarsi allo spettacolo dal vivo, è particolarmente importante in un’era di social network». Così ha dichiarato Luca Galli, ricordando la decisione di essere fedeli alla vocazione di Delia Cajelli con i quattro corsi di teatro, nonché di mantenere il legame con l’opera con la programmazione alla domenica pomeriggio. In un cartellone dove la parte commerciale andrà a sostenere quella sociale, oltre alle date annunciate quest’estate, ci sarà spazio per numerose proposte. Le proiezioni dei film in lingua originale non si limiteranno alle ultime uscite, ma includeranno anche grandi classici. Il veglione del 31 dicembre, a cura di “EducArte” prevederà il doppio spettacolo di “Le scemette” di Zelig e quindi del duo musicale Unio. Se è prevista la partecipazione a FilosofArti con Umberto Galimberti, ad aprile è in preparazione un appuntamento con il teatro del carcere. Non mancheranno momenti di musica dal vivo, di cui si potrà avere già un assaggio il 30 settembre alla proiezione del documentario “Bloom Movie” con ospiti Luca Marino e Davide Scarty.

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La cultura è un motore di sviluppo

Manuela Maffioli, assessore a Identità e Cultura, nel porgere il saluto istituzionale («Ma è più un riconoscimento») del Comune ha dichiarato: «La sostanza, la cultura è protagonista, ne devo dare merito. È un onore essere assessore alla Cultura in una città dove ci sono queste iniziative. Vedo gli stimoli che l’amministrazione sta cercando di infondere, stanno prendendo forma con un ulteriore salto di qualità, quasi con una formula magica. Da quando mi sono insediata lo scorso ottobre ho fissato con tutte le associazioni culturali della città alcuni punti fermi: qualità, fare rete e comunicare. Perchè la cultura aiuta a formare le coscienze nei giovani e a mantenerle vive negli adulti. È inoltre un motore di sviluppo , che può offrire al territorio un’ulteriore chance di crescita economica». Gigi Farioli, assessore all’Educazione, ha posto l’attenzione sul valore educativo: «Questo teatro sociale è un patrimonio della città più pubblico di molti beni pubblici, salvato grazie all’amore e al coraggio di alcune persone come Delia Cajelli. Mai come oggi è il segno di cosa ha voluto dire quell’opera. Non bisogna sottovalutare il valore sui temi educativi che spesso può avere anche un lavoro teatrale o un monologo. Cultura e educazione sono gemelli: sono molto contento di essere qui oggi dopo che il Parlamento Europeo ha votato a favore del diritto d’autore».

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