Telecamere negli asili nido, sì della Lombardia. Palumbo (FI): «Segnale di civiltà»

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MILANO – «Dalla Lombardia arriva oggi un grande segnale di civiltà per l’intero Paese.  La possibilità di installare telecamere negli asili nido conferma la volontà di Regione Lombardia di tutelare e salvaguardare il bene più prezioso per ogni famiglia e per l’intera società, i bambini. Un dovere morale che oggi onoriamo e che viene prima di qualsiasi assurda pretesa sindacale». Così dichiara Angelo Palumbo, consigliere regionale lombardo di Forza Italia e Presidente della Commissione Infrastrutture e Territorio del Consiglio regionale lombardo, commentando l’approvazione odierna del progetto di legge  che prevede l’installazione di dispositivi di videosorveglianza all’interno degli asili nido lombardi.

Telecamere negli asili e in casa di riposo

«Dall’inizio di questa legislatura, insieme alle collega Simona Tironi (nella foto insieme a Palumbo) che ringrazio per l’impegno, stiamo lavorando per rendere ancora più sicuri asili nido e RSA, strutture cui ogni giorno migliaia di famiglie lombarde affidano i propri cari per attività educative e di assistenza». prosegue Palumbo. «Oggi aggiungiamo un nuovo importante tassello, per scongiurare così quelle terribili situazioni di violenza e soprusi contro i più piccoli, che purtroppo hanno sconvolto in passato genitori e intere comunità. Una battaglia doverosa che non poteva certo fermarsi di fronte ad assurde pretese sindacali. Piuttosto l’attuale legge tutelerà quella stragrande maggioranza di insegnanti ed educatori che ogni giorno compiono con passione ed abnegazione il proprio compito».

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Fatti mostruosi a Gavirate

Soddisfazione anche dai banchi della Lega attraverso le parole del consigliere Emanuele Monti: «Mi sono battuto fin dall’inizio per arrivare all’introduzione di un sistema per garantire la sicurezza dei nostri figli. Non posso dimenticare come, solo pochi mesi fa, abbiamo assistito ai fatti mostruosi avvenuti in un asilo di Gavirate, dove i bambini sono stati vittime di violenza da parte degli educatori, sebbene definire quelle persone educatori sia un insulto verso chi svolge invece bene e con devozione questo lavoro. È nostro dovere garantire la sicurezza ai bambini che frequentano queste strutture. E non è tollerabile che avvengano questi fatti in una regione avanzata come al Lombardia, in un paese come l’Italia». Monti ha quindi criticato l’ostruzionismo dell’opposizione di centrosinistra: «Sono rabbrividito ascoltando le affermazione di alcuni esponenti di centrosinistra, che dicono non ci sia nessuna necessità di avere telecamere negli asili. Li invito a riguardare quello successo a Gavirate. Noi siamo pragmatici, siamo lombardi, e abbiamo il dovere di intervenire nel modo più efficace possibile affinché eventi come quelli di Gavirate non si ripetano mai più».

Il no del Partito democratico

Un secco no quello del Partito Democratico al progetto di legge votato in consiglio regionale che prevede di stanziare risorse per l’installazione di telecamere in nidi e micronidi. «Installare telecamere nei nidi – commentano il capogruppo del Pd Fabio Pizzul e il consigliere Samuele Astuti – significa  rinunciare alla libertà in nome della protezione.  Quello che succede nel mito della caverna di Platone dove gli uomini chiusi nella caverna vedono solo le ombre, credono siano l’unica realtà, si sentono sicuri e  vogliono restare lì. Preferiscono la sicurezza alla libertà.  Ma non è questo il modo di fare educazione. Per educare è necessaria prima di tutto la libertà, è necessario  un clima di fiducia, di condivisione fra insegnanti e famiglie.   Solo  un clima di fiducia genera un ambiente sicuro e positivo per la crescita dei bambini. Installare telecamere  è il contrario di tutto questo.  Significa  affidarsi alla tecnica  per  esercitare  un controllo e alimentare  a priori un clima di sospetto.  Per questo abbiamo detto un secco no al progetto di legge regionale».

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