Teleriscaldamento a Busto, Agesp punta sull’inceneritore Neutalia. E sul Pnrr

BUSTO ARSIZIO – Il potenziamento della rete di teleriscaldamento di Agesp Energia passa dal calore dell’inceneritore ex Accam di Borsano, e dai finanziamenti del PNRR. Lo hanno annunciato in commissione bilancio, nel corso dell’audizione dei vertici dell’Agesp, il direttore generale del gruppo Gianfranco Carraro e l’amministratore unico della partecipata dell’energia Giuseppina Basalari. «Stiamo pensando a forme alternative al gas che alimenta l’attuale centrale di cogenerazione di via Marco Polo» ha rivelato Basalari. E l’ex sindaco Gigi Farioli fa notare: «Vuol dire che il termovalorizzatore andrà ben al di là del 2032. In maggioranza sono tutti d’accordo?».

Gli effetti della bolla del gas

Il caro-gas si è abbattuto sui conti di Agesp Energia e sta modificando le strategie di investimento future della società. «È un momento delicato, non complicato – esordisce così nell’audizione in commissione l’amministratore unico di Agesp Energia Giuseppina Basalari – tutte le società di vendita del gas hanno serie difficoltà negli approvvigionamenti e hanno bisogno di molta liquidità per far fronte agli impegni di fornitura. Affrontiamo questo momento con serietà, giorno per giorno, e anche non dormendoci la notte, dopo aver superato brillantemente, al di là dell’impatto economico, l’abbandono del nostro principale fornitore, affidandoci a nuovi fornitori». Ecco perché la società di via Marco Polo ha dovuto compiere delle scelte strategiche forti: nell’immediato, la rinuncia a contratti extra-rete «per tutelare prima di tutto le forniture ai cittadini di Busto», e sul medio-lungo periodo aprendo una riflessione sugli «scenari di sviluppo» della rete di teleriscaldamento, guardando a «forme alternative al gas». Una in particolare, il calore generato dall’inceneritore di Neutalia a Borsano.

Teleriscaldamento da potenziare

Il teleriscaldamento è il “gioiellino” di casa Agesp. Una rete che vede 187 tra condomini ed edifici pubblici allacciati, ma ormai quasi alla saturazione. E anch’essa toccata dal rincaro del gas, che alimenta la centrale di cogenerazione di via Marco Polo, una stangata solo in parte compensata dal corrispondente aumento delle remunerazioni dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dal cogeneratore. Ora che, fa sapere Basalari, «serve un nuovo tratto con una nuova fonte di energia», per puntare su quartieri ad «alto potenziale» di allacciamenti come viale Boccaccio e le zone del tribunale e dell’ospedale, lo sguardo si è rivolto a Neutalia, su cui Agesp ha investito pesantemente insieme alla legnanese Amga e a Cap Holding. Così, spiega il Dg Gianfranco Carraro, Agesp Energia ha costituito un’associazione temporanea di imprese con Amga e Neutalia per candidarci ai finanziamenti del PNRR, quasi totalmente a fondo perduto, per il progetto di allacciamento delle reti di teleriscaldamento di Busto e Legnano al termovalorizzatore di Neutalia».

L’investimento

Un investimento impegnativo, «da realizzare nel corso dei prossimi anni con dorsali importanti», che permetterebbe di risparmiare almeno 1,2 milioni di euro all’anno di “certificati grigi”, che Agesp Energia versa per compensare le emissioni della centrale di cogenerazione. «Sono scelte politiche, ma da tecnici ragioniamo sul potenziamento del teleriscaldamento – spiega Carraro – attualmente però il gruppo non ha più la disponibilità di risorse per fare investimenti in autofinanziamento come nel passato, di qui la scelta di puntare sui fondi del Pnrr». Una novità che presuppone di dare all’inceneritore di Neutalia un orizzonte ben più lungo di quello immaginato: «Hanno deciso che andrà ben al di là del 2032 – sottolinea Gigi Farioli – non vorrei che domani qualche forza politica faccia resistenza. Lo dico, io che sono favorevole, per ragioni di verità».

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