Amga già pronta ad allacciare l’ex inceneritore Accam al teleriscaldamento

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LEGNANO – Amga è già al lavoro su un progetto di collegamento dell’inceneritore di Borsano al teleriscaldamento: un’opera di oltre 6 km (nella foto, il percorso da coprire) che l’assemblea composta dai sindaci dei Comuni soci sarà chiamata ad approvare nella riunione del 28 settembre, insieme alla partecipazione al bando ministeriale per ottenere un parziale finanziamento. Una strategia sinergica fra le tante attività della municipalizzata come annunciato dal nuovo presidente e ad di Amga, Alessandro Gregotti, ma portata avanti «in silenzio, con inaccettabile riserbo»: a lamentarlo è oggi, lunedì 19 settembre, il consigliere comunale civico legnanese Franco Brumana.

Brumana: «Piano coperto da inaccettabile riserbo»

«Amga – rimarca Brumana – non ha fornito informazioni e non ha presentato le linee generali del progetto, né un piano economico e finanziario che consenta di valutare la convenienza dell’operazione. La domanda di partecipazione e il progetto dovranno essere presentati entro il 6 ottobre e quindi il tempo disponibile è così ristretto che anche una futura, tardiva informazione non consentirebbe ai sindaci di esprimere un voto consapevole e responsabile, che consideri adeguatamente le ragioni di interesse pubblico».

Al di là della procedura per l’approvazione, il previsto collegamento tra Borsano e la centrale del teleriscaldamento sulla Saronnese a Legnano suscita per il consigliere del Movimento dei Cittadini «varie perplessità. Con questa operazione si pensa di affrontare i problemi del teleriscaldamento, che da sempre è stato fonte di pesanti perdite economiche, e di un inceneritore obsoleto, che doveva essere rottamato e che è stato mantenuto in attività per interessi di natura non pubblica.

«Non si può trascurare che la perizia tecnica del 2021, commissionata per il salvataggio di Accam, aveva accertato che l’inceneritore “non soddisfa le nuove prescrizioni in termini di efficienza energetica, che stabiliscono valori minimi di accettabilità”. Preoccupa inoltre il fatto che il collegamento renderà praticamente impossibile chiudere l’inceneritore, che pertanto continuerà a inquinare e a comportare pericoli per la salute pubblica».

Impianto di Borsano obsoleto e inadatto

Non basta. «Questo inceneritore di oltre 50 anni non offre alcuna seria affidabilità di continuità di funzionamento e ha subìto, proprio a causa della sua usura e vetustà, incidenti che ne hanno fermato e ridotto la produzione. Il teleriscaldamento invece ha necessità di prestazioni certe e non può subire né interruzioni né riduzioni di funzionamento. La prevista connessione con l’inceneritore costituisce una scelta strategica radicale e di enorme rilevanza per Amga: pertanto non può essere decisa con leggerezza e frettolosità».

Negate partecipazione e informazione

In definitiva, per Brumana «Amga è una società di Comuni ed è controllata dal Comune di Legnano, che ne detiene la maggioranza del capitale sociale. Quindi il nuovo indirizzo riguardante l’utilizzo dell’inceneritore deve essere deliberato dai Consigli dei Comuni soci. Al di là della questione di legalità, sussistono ragioni politiche e di buona amministrazione che impongono un’adeguata informazione e un’effettiva partecipazione democratica dei cittadini e dei loro rappresentanti in Consiglio comunale. Purtroppo, se tutto procedesse come previsto – conclude – dovremmo ancora una volta constatare che chi ci governa ha una idea molto riduttiva di partecipazione e di informazione, consistente nel mettere la città nelle condizioni di prendere atto di ciò che è stato già deciso».

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