“Testa” oltralpe, “cuore” in Lombardia: Scuola Svizzera operativa anche nell’emergenza

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MILANO – È una scuola straniera, ma opera in Lombardia. Il suo personale è internazionale, gli alunni sia italiani che stranieri. Tutti catapultati nell’emergenza sanitaria, con il doppio obbligo di rispondere alle direttive che arrivano dalla casa-madre e di rispettare nel contempo le norme italiane. È la Scuola Svizzera di Milano, che ha una sede anche a Cadorago (Co) ed è appena entrata nel suo secondo secolo di vita: giusto il tempo di festeggiare ed eccola, come tutte le scuole, alle prese con la chiusura delle aule per decreto e la rimodulazione della didattica in “formato on line”. Ma anche con qualche complicazione in più degli altri istituti per proseguire l’attività. Per questo la Scuola Svizzera ha escogitato soluzioni innovative e originali.

La direttrice di Cadorago: «Primo obiettivo, rompere l’isolamento»

«Durante questa crisi – spiega Cala Bodmer, direttrice della Scuola Svizzera di Cadorago – a noi del corpo docente sembra importante innanzitutto che gli allievi possano comunicare fra loro o con l’insegnante tramite il canale della scuola, con videoconferenze. Le attività digitali di gruppo aiutano a contrastare l’isolamento sociale e ad aumentare la motivazione all’apprendimento. La scuola cerca poi di trovare delle forme di apprendimento a distanza sensate e adattate alla situazione, con un approccio pragmatico che possa garantire la formazione a distanza analogica e/o digitale per tutte le allieve e gli allievi». Per la professoressa Bodmer, nella prassi scolastica quotidiana è importante una pianificazione chiara e regolare, oltre a indicazioni sul tempo da dedicare allo studio. Tutti gli insegnanti hanno stabilito un contatto regolare con i loro allievi e si informano sul loro carico di lavoro, ma anche sul loro benessere e i progressi nell’apprendimento: una sorta di ufficio virtuale che amplia il ventaglio dei compiti “istituzionali” dei docenti.

Una bacheca virtuale per intrattenersi con creatività

La comunità scolastica ha inoltre trovato il modo di rimanere unita tramite un canale particolare: si tratta di Padlet, una bacheca creativa on line (chiamata Campus Creadorago) in cui gli insegnanti inseriscono contenuti tra il ludico e il didattico per intrattenere gli alunni al di fuori del canonico orario delle lezioni. Si è così creato uno spazio virtuale dove avviene uno scambio settimanale di idee e contenuti. Questa bacheca è visibile a tutti e organizzata non solo in base ai livelli di istruzione: vi sono pubblicati testi, poesie, registrazioni audio, disegni, barzellette e indovinelli inviati via email dai ragazzi e dalle loro famiglie. Per distrarsi e divertirsi un po’. Anche a scuola, anche nel pieno dell’emergenza sanitaria.

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