OJM, Thomas Valentino suona la carica: “eroi a Trieste, salvezza ancora possibile”

Thomas Valentino Openjobmetis Varese
Thomas Valentino

VARESE – Il consigliere della Openjobmetis Thomas Valentino non è uomo da mezze misure. Ed è abituato a metterci sempre la faccia, anche in situazioni di difficoltà. In vista del derby contro Cantù carica la squadra e ne approfitta per togliersi qualche sassolino (o sassolone) dalle scarpe.

La Openjometis oggi

“A Trieste ho visto in campo degli eroi. Non contano le prestazioni tecniche di ogni singolo giocatore, conta il cuore che ci ha messo la squadra in condizioni estreme di salute. Siamo vittime di un sistema che non capisce, che non reagisce e che obbliga i giocatori a scendere in campo dopo un mese di malattia con seri rischi di infortunio. Domenica a Cantù saremo purtroppo di nuovo in condizioni precarie, con Beane e Douglas out, con Jakovics e Ferrero molto debilitati e con Egbunu non ancora arrivato in Italia. Quando sarà terminato il “bollettino di guerra” potremo vincere partite inaspettate e riuscire a salvarci. Quando c’è il cuore, c’è la speranza. Certo, dovremo giocare alla morte 10 finali mondiali, ma la società sta facendo di tutto per mantenere la serie A”.

Le istituzioni sportive

“Sono state semplicemente assenti, in una situazione fuori controllo. La richiesta del blocco delle retrocessioni doveva partire dalla Fip e della LBA, non dalle società. Le società si stanno auto-condannando e si stanno giocando il proprio futuro, al di là della salvezza sul campo. Siamo stati illusi che il blocco delle retrocessioni sarebbe stato automatico. Non siamo scemi. Siamo clienti, che tirano fuori fior di quattrini per mantenere uno spettacolo e la pallacanestro di serie A in una piazza storica. Questo è un campionato completamente falsato: basti pensare che abbiamo perso Jalen Jones in una partita che non è mai esistita, che comunque abbiamo vinto sul campo, ma che non ci è stata computata ai fini della classifica. Il Covid ci ha poi colpiti in un momento particolare”.

Gli errori di mercato e Attilio Caja

“Come sempre voglio metterci la faccia davanti ai tifosi. La squadra quest’estate l’ha fatta Attilio Caja. E ha anche condizionato gli arrivi e le permanenze di alcuni giocatori: cito Banks e Mayo. Certo, non ha firmato un contratto triennale con la pistola puntata alla tempia. E’ un ottimo allenatore, ma con limiti caratteriali e relazionali notevoli; inoltre non si è mai dimostrato collaborativo per la crescita complessiva della società. Non siamo moralisti, però la società l’ha esonerato per una scelta etica”.

La scelta di Massimo Bulleri

Paragono Bulleri a Pozzecco. Due grandi ex giocatori che sono arrivati a Varese in una situazione ambientale difficilissima. Bulleri ha ereditato giocatori abituati a obbedire a un maresciallo. In più, alla sua prima esperienza da capo allenatore, si è trovato a convivere con fattori esterni molto penalizzanti (l’assenza di pubblico, l’infortunio di Jones, il Covid…). Sia il Poz che il Bullo sono state due scommesse per rilanciare l’ambiente. Gianmarco sta dimostrando buone cose in panchina, Massimo, quando è arrivato, ha portato freschezza e brillantezza ina una situazione catastrofica. Rifarei la scelta di Bulleri? Chiunque fosse arrivato avrebbe trovato grandi difficoltà. Non mi sembra che Buscaglia e Dalmonte abbiano miracolato Brescia e la Fortitudo Bologna, che pure avevano ben altri budget a disposizione… Ma questo è il passato, adesso dobbiamo tutti insieme pensare al presente e al futuro della Pallacanestro Varese”.

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