BUSTO ARSIZIO – Mai come in questi ultimi tragici mesi, la mascherina – Arcuri ne sa qualcosa… – ha rappresentato l’emblema dell’emergenza Covid, divenendo – fra le sue svariate declinazioni collaterali – anche il simbolo di speculazioni (economiche e politiche) e di mala burocrazia. Per fortuna a Busto Arsizio, la città sportivamente parlando della Pro Patria, la mascherina FPP (Forza Pro Patria: copyright Pro Patria Clubs) ha assunto ben altre sfaccettature, con ben altri (e più lodevoli) connotati e ben 6 diverse versioni.
Pro in stand by, tifosi… in campo
Con la squadra della presidentessa Patrizia Testa in attesa di capire se dovrà realmente tornare in campo a giugno per terminare il campionato – come la Figc ha peraltro indicato nell’ultimo Consiglio Federale, in totale contrasto con la volontà di sospensione definitiva espressa all’unanimità dai 60 club della categoria – i sostenitori biancoblù, dal primo (il Sindaco Antonelli) all’ultimo tifoso, sono nel frattempo… scesi in campo, mettendoci la faccia. O meglio la mascherina.
Mascherine FPP, triplete di solidarietà
In questo quadro calcistico tutto in divenire, in cui la Pro Patria – undicesima al momento della sospensione – attende di conoscere gli sviluppi (l’ultima ipotesi che circola a Palazzo parla di una ripartenza ristretta per playoff e playout, con i tigrotti fuori da entrambi i giochi), i tifosi biancoblù hanno dimostrato tutta la loro voglia di Pro Patria, dando vita a ben sei diverse mascherine. Oltre alla versione per così dire politica, sfoggiata dal Primo Cittadino, a quella ufficiale della società, con il logo dell’Aurora Pro Patria 1919 regolarmente autorizzato e registrato, e a quella… FPP (Forza Pro Patria) del Pro Patria Club, il Comitato 100 di Pro ha dato vita ad altri tre modelli (uno storico con la formazione del 1929, un altro celebrativo con l’esultanza post gol di Casale e infine uno “capitanico” con le foto di Tramezzani e Serafini) tutti accomunati da un fine sociale: niente soldi, ma offerte in generi alimentari, da destinare ai più bisognosi. Tutte le sei versioni delle mascherine biancoblù saranno presto esposte al Pro Patria Museum per testimoniare questo momento storico.
