Tomasella, l’uomo che ha sfidato i coprifuoco si candida a sindaco di Varese

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VARESE – Francesco Tomasella, l’uomo che ha sfidato i lockdown e il coprifuoco, che ha fatto di “Varese libera”, urlato nelle piazze varesine ai tempi delle chiusure, il brand della sua lista, ufficializza la sua candidatura a sindaco di Varese. E lo fa in piazza Monte Grappa, luogo che l’ha portato alla ribalta delle cronache locali durante le chiusure. L’annuncio arriva in un sabato sera caldo e afoso (oggi, 19 giugno).

Tomasella si candida a Varese ma guarda a Madrid

Parte dalla Spagna Tomasella, da Madrid dove ha vinto la candidata di centrodestra: «La candidata spagnola ha dichiarato che vuole difendere il lavoro e le libertà fondamentale. E questo – dice attaccando il centrodestra – è quello che mi sarei aspettato dai corrispettivi politici italiani». E poi attacca con il refrain del periodo pandemico, «quando ci hanno chiuso in casa per tre mesi per proteggerci dal Covid e farci ammalare di altre patologie»

Memoria corta

Tomasella, che conta un passato prima nella Lega (ricorda anche un episodio con protagonista Fabio Binelli) e poi in Forza Nuova, attacca a muso duro il centrodestra che nulla ha fatto per difendere la libertà dei cittadini e dei lavoratori durante la pandemia. Attacca Fratelli d’Italia e la Lega: «Nessuno di loro ci ha difeso, non hanno mai detto nulla contro le decisioni dell’allora primo ministro Giuseppe Conte». E difende Matteo Renzi: «Il primo che è uscito dal coro del silenzio».

Una presentazione che si trasforma ben presto in un comizio. E Tomasella martella sui cavalli di battaglia: lavoro e libertà, rivendica le scritte apparse sui muri di Varese. Un discorso fatto di amarcord, nel quale il candidato di Varese libera ripercorre le manifestazioni, il corteo «non autorizzato di cui vado fiero», le denunce prese «perché ho combattuto per le libertà», le cene fatte nei locali aperti anche se vietate: «Solo noi riempivamo i locali».

E le idee sulla città?

Dulcis in fundo arrivano anche quelle. Anzi stanno scritte sul primo volantino: via le strisce blu adottate dall’amministrazione Galimberti, via la Tari per i prossimi 3 anni, interventi (quali?) di messa norma e ammodernamento di tutte le strutture sportive, Investimenti per creare spazi per i giovani, gli eventi e la cultura, lotta allo spaccio e al degrado. E, of course, «mai più lockdown».

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