Tour de France: Pogacar si prende pure il tappone del Tourmalet

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Non ci sono più parole per descrive Tadej Pogacar, il talentissimo sloveno della UAE Emirates che sta cannibalizzando il Tour de France 2021. Con un attacco decisivo nell’ultimo chilometro Pogacar va a prendersi anche la 18^ tappa, “queen stage” di una Grande Boucle dominata. Dietro di lui, come ieri sul Col du Portet, Richard Carapaz della Ineos manca l’aggancio al 2° posto, sia di tappa che in classifica generale, venendo bruciato in volatina da Jonas Vingegaard (Jumbo Visma). Ottimo alle loro spalle Enric Mas della Movistar.

La prima parte della corsa è stata un percorso solo lievemente vallonato, con un paio di Gran Premi della Montagna di cat.4 e tanto falsopiano fino al Traguardo Volante di Pouzac posto dopo 63 chilometri. Subito al via da Pau, sono partiti a razzo Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Christopher Juul-Jensen (BikeExchange) e Sean Bennett (Qhubeka) raggiunti dopo 33 km da Julian Alaphilippe (Deceuninck QuickStep) e Pierre-Luc Perichon (Cofidis). Poco prima dello sprint Juul-Jensen ha aspettato il gruppo per aiutare il compagno Michael Matthews, antagonista di Mark Cavendish per la maglia verde, ma Cannonball trainato dal solito Michael Morkov ha tenuto la situazione sotto controllo.

Dopodiché sono cominciati i secondi 67 chilometri di giornata, la “vera gara”, i giganti dei Pirenei. Il Tourmalet ha scompaginato la composizione della testa della gara: Perichon e Bennett hanno desistito presto, Mohoric e Alaphilippe hanno resistito di più ma sono stati ripresi da un manipolo di attaccanti dal gruppo (plotone che nel frattempo perdeva non solo i velocisti, ma anche Rigoberto Uran andato in crisi).

Nel segmento più duro dell’ascesa al Tourmalet si è quindi formata una nuova fuga, un terzetto formato dagli unici contrattaccanti in grado di continuare a far girare i pedali dopo aver preso Alaphilippe e Mohoric: David Gaudu (Groupama FDJ), Pierre Latour (TotalEnergies) e Ruben Guerreiro (EF). Quest’ultimo ha alzato bandiera bianca poco prima del GPM Tourmalet, passato per primo da Latour in una sorta di canto del cigno. Immediatamente si è alzato infatti anche lui, e da solo al comando è rimasto Gaudu, mentre poche decine di metri indietro Wout Poels della Bahrain Victorious conteneva l’attacco di Michael Woods (Israel StartUp Nation) e manteneva la maglia a pois, con Nairo Quintana (Arkea Samsic) non pervenuto.

Gaudu ha condotto in solitaria la picchiata verso Luz-Saint-Sauveur e ha intrapreso la salita finale da 13,3 chilometri verso il traguardo di Luz Ardiden con un vantaggio di 15 secondi sul plotoncino dei “big meno Uran”. Un gap totalmente rimarginato dopo quattro chilometri. Gli ultimi 9 km sono stati dunque un affare tra uomini classifica. Un affare portato avanti dall’andatura forsennata impressa dalla Ineos.

Articolo a cura della redazione di tuttobiciweb.it

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