Tour de France: Gall vince la tappa regina. Vingegaard prenota il successo finale

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Felix Gall

Felix Gall vince la “tappa regina” del Tour de France 2023, la numero 17, quella con il Souvenir Henri Desgrange (equivalente della “Cima Coppi” del Giro d’Italia) ma la notizia è la resa di Tadej Pogacar (UAE): senza neanche doversi difendere Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) mette l’ipoteca sulla maglia gialla! L’austriaco della Ag2r Citroen, Simon Yates (Jayco AlUla) e Pello Bilbao (Bahrain Victorious) giunti dietro di lui sul traguardo di Courchevel, fanno un balzo in classifica generale a scapito di Jai Hindley (Bora Hansgrohe). Inoltre Gall si porta a soli 6 punti di ritardo nella classifica scalatori da Giulio Ciccone (Lidl Trek) che riesce a difendere la maglia a pois.

In un finale da denti stretti e bagno di sudore assistito da Marc Soler, Pogacar scivola a oltre sette minuti e mezzo da Vingegaard ma difende quantomeno la seconda posizione e la maglia bianca, mentre il compagno Adam Yates consolida il podio virtuale tenendo a debita distanza Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).

LA CRONACA

In un clima spettacolare, atmosferico e di pubblico, sulle Alpi francesi, i 155 corridori superstiti partono scatenati da Saint Gervais. In altopiano vanno via in cinque: ripresi. Sul col des Saisies vanno via in sedici: ripresi. Neilson Powless arranca, il nostro Ciccone (ben aiutato da Skjelmose) lancia la missione GPM per difendere la maglia a pois e al km 30 scappa velocissimo all’ingiù ad Alaphilippe e Neilands. Alle loro spalle il gruppone si spezzetta e sulla seconda asperità, il Cormet de Roselend, i gruppetti d’inseguitori si compattano e si riuniscono in testa. Al km 54 troviamo addirittura 35 uomini in fuga: Alexey Lutsenko (Astana), Rui Costa (Intermarché Circus Wanty), Gregor Muhlberger (Movistar), Guillaume Martin (Cofidis), Rigoberto Uran e Magnus Cort Nielsen (EF), Tobias Johannessen e Jonas Gregaard (Uno X), Wilco Kelderman e Tiesj Benoot (Jumbo Visma), Pello Bilbao e Jack Haig (Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe e Dries Devenyns (Soudal QuickStep), Clement Champoussin e Simon Guglielmi (Arkea Samsic), Matthew Dinham e Kevin Vermaerke (DSM), Rafal Majka e Marc Soler (UAE), Mattias Skjelmose e Giulio Ciccone (Lidl Trek), Felix Gall, Nans Peters e Ben O’Connor (Ag2r Citroen), Simon Yates, Lawson Craddock e Chris Harper (Jayco AlUla), Krists Neilands, Nick Schultz e Hugo Houle (Israel Premier Tech), David Gaudu, Thibaut Pinot, Stefan Kung e Valentin Madouas (Groupama FDJ). Un fugone nel quale s’intrecciano diverse lotte e obiettivi, dalla classifica scalatori a preziose posizioni nella generale: spicca l’assenza di Jai Hindley, capitano della Bora Hansgrohe che perde così il quinto posto.

Sulla sommità, intanto, Neilands si rialza e nella tortuosa discesa di metà percorso restano a scappare in trentaquattro. La Jumbo Visma fa l’andatura nel gruppo maglia gialla e tiene il ritardo sui due minuti, che diventano tre sulla côte di Notre Dame du Pré. I giochi, come preventivato, si decidono tutti sui 2304 metri s.l.m. del col de la Loze. Davanti fa l’andatura l’Ag2r, motivatissima da squadra francese a far propria la frazione più importante del Tour, e la fuga si sgretola progressivamente. Nel plotone, forcing di Jonathan Castroviejo per la Ineos Grenadiers: a sgretolarsi qui è soprattutto la corsa di Pogacar. Al km 152 perde contatto e intraprende una personale gara contro il tempo e la fatica…

Adesso un paio di giornate per velocisti e attaccanti, nelle quali Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) dovrà confermare definitivamente la maglia verde. Poi sabato ultima “gita in montagna” in Alsazia prima della passerella parigina. Agli sprint non sarà della partita Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) che sui terribili saliscendi odierni ha dovuto alzare bandiera bianca: è il ventiduesimo ritiro di questo Tour.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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