Tre pietre d’inciampo a Gallarate in ricordo delle vittime del nazifascismo

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GALLARATE – Clara Pirani Cardosi, Lotte Froehlich Mazzucchelli e Vittorio Arconti. Tre nomi di tre gallaratesi, fra le vittime del nazifascismo che sono state deportate nei campi di sterminio. E che ora non verranno mai dimenticati. Il Comune di Gallarate, infatti, ha accolto la richiesta delle sezioni cittadine dell’associazione Mazziniana e di Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di porre pietre d’inciampo a loro dedicate. Si tratta di piccoli manufatti in bronzo, ideati dall’artista tedesco Gunter Demnig e simili a un sampietrino, tesi a depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa di chi è stato deportato nei campi di concentramento.

In ricordo di tre gallaratesi

La posa delle pietre d’inciampo è un omaggio, un ricordo perpetuato attraverso l’incisione dei dati anagrafici della vittima, restituendo individualità a chi si voleva ridurre soltanto a numero, e la posa dell’opera in siti significativi, opportunamente individuati, quali la prossimità all’ultimo indirizzo di residenza. Il passante, trovando sul proprio percorso questo manufatto, e leggendo un nome e una data, è invitato a ricordare come certe persecuzioni e deportazioni non siano avvenute solo in luoghi lontani e con persone sconosciute, ma siano successe anche nei posti così vicini a noi.
Il progetto si concretizzerà nella posa di tre manufatti dedicati, tra i deportati del gallaratese, a tre figure di particolare valore simbolico: due concittadine perseguitate perché di ascendenza ebraica, Clara Pirani Cardosi, condotta ad Auschwitz e assassinata nell’agosto del 1944, e Lotte Froehlich Mazzucchelli, arrestata a Meina il 15 settembre 1943 e assassinata nell’omonimo eccidio il 22 dello stesso mese, e un coraggioso oppositore politico, Vittorio Arconti, operaio comunista, prelevato dal posto di lavoro e deportato prima a Mauthausen, poi a Gusen e infine assassinato a Hartheim, nel cui caso sono ancora in corso gli accertamenti per individuare il luogo dell’ultima residenza in città.

Si realizzerà nel 2022

Una proposta che ha origine a ottobre del 2019, quando un incontro fra i rappresentanti delle due associazioni, rispettivamente Michele Rusca e Angelo Protasoni e Michele Mascella e Guja Baldazzi. Un’iniziativa ben accolta dall’assessore alla Cultura, Massimo Palazzi, e successivamente anche dal primo cittadino Andrea Cassani. Ora arriva l’autorizzazione comunale e il patrocinio. Il progetto, il cui notevole impegno economico sarà sostenuto interamente dalle due associazioni, sarà realizzato, in relazione alle disponibilità dell’artista, nel corso del 2022.

Gallarate come le città europee

Le città europee dove si possono incontrare le pietre di inciampo sono moltissime, la maggior parte si trovano in Germania, ma ve ne sono anche nei Paesi Bassi, in Austria, in Repubblica Ceca e ve ne sono anche in diverse città e regioni italiane. Ora anche Gallarate si unirà alle tante che, grazie ad iniziative locali, hanno voluto aggiungere un segno indelebile al ricordo delle vittime del nazifascismo, nella convinzione che, come recita la lettera con cui il Comune ha voluto concedere il suo patrocinio, «rappresenti al tempo stesso un monito rivolto alle nuove generazioni affinché si rendano portatrici della memoria di questi eventi e si adoperino attivamente per evitare che tutto ciò possa accadere di nuovo».

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