Turbigo commossa si è congedata da Emanuel. La famiglia «grata per l’affetto»

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TURBIGO – Una intera comunità in lutto. Turbigo si è fermata oggi pomeriggio, venerdì 23 settembre, in concomitanza con i funerali di Emanuel Rroku (nella foto), il giovane di origine albanese colpito a morte da un proiettile sparato a una festa. Emanuel è morto da eroe: era fra i presenti che volevano disarmare uno dei partecipanti alla festa armato di pistola e ubriaco che aveva esploso un colpo, ferendo uno dei presenti; prima che l’uomo venisse immobilizzato, dall’arma sono partiti altri colpi, uno dei quali non ha dato scampo a Emanuel.

Folla in chiesa e nei dintorni per l’ultimo saluto

Erano in centinaia, moltissimi giovani, dentro e fuori la chiesa parrocchiale Beata Vergine Assunta, dove si è celebrato il rito funebre alla presenza delle massime autorità cittadine, sindaco e giunta in testa. Tanti raccolti a riempire il piazzale antistante, dove la Messa è stata diffusa con un altoparlante, in un silenzio compatto che ha dato un ulteriore tono di irrealtà a un fatto assurdo e difficile da accettare per tutti. A cominciare da mamma Shkurte e papà Zef, il fratello Lazer, la fidanzata Ilaria, e ancora i tanti parenti (nonni, zii, cugini) e amici convenuti.

Al termine della cerimonia, la famiglia Rroku ha voluto esprimere attraverso un messaggio letto dal pulpito la «più profonda gratitudine per la vicinanza e affetto nei nostri confronti. Un grazie ai giovani, agli amici e ai colleghi di lavoro di Emanuel. Questo spirito ci fa sentire parte integrante della grande famiglia di Turbigo». L’abbraccio della comunità si è fatto sentire con un diffuso, sincero dolore per la scomparsa, in circostanze così drammatiche, di un giovane che si era fatto benvolere da tutti.

I familiari: «Ci avete fatto sentire davvero parte della comunità»

«Scartiamo il sentimento dell’odio dal cuore – è proseguito il messaggio dei familiari – per una scelta basata sul rispetto e sull’amore. Nessuno di noi, Emanuel, aveva mai immaginato o voluto trovarsi vicino a te in questo modo. Eri un giovane pieno di vita e con tanti progetti per il futuro. Eri sempre pronto per tutti, il bene che hai fatto in questa Terra fiorirà nel tempo. Ciò che ci conforta è tutto il bene che ci hai lasciato. Mille parole non bastano a cancellare il vuoto che ci lasci, mancherai a tutti». E davvero in questi giorni Emanuel è stato pensato da ogni turbighese e pianto da molti, come hanno dimostrato il silenzio corale all’uscita del feretro dalla chiesa e il lunghissimo e composto corteo che lo ha seguito nel suo ultimo viaggio terreno, accompagnato da una infinita tristezza.

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