La corte Ue condanna l’Italia per le acque reflue: violazioni anche sul Lago di Varese

Lago di Varese

VARESE – C’è anche il Lago di Varese tra i punti in cui l’Italia ha commesso delle violazioni alle norme europee sul trattamento delle acque reflue. Lo ha stabilito la Corte dell’Unione Europea, con una sentenza che segue l’apertura di una procedura di infrazione nel 2014. Non sono previste multe né sanzioni.

La condanna

L’Italia, come riporta l’Ansa, ha dunque violato le norme Ue su raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane di centinaia di aree sensibili dal punto di vista ambientale. La sentenza è il risultato di un deferimento della Commissione europea, che nel 2014 aveva aperto una procedura di infrazione contro l’Italia. In particolare, la Corte ha riconosciuto legittime le contestazioni su fogne e depuratori su circa 600 aree e il mancato rispetto delle percentuali minime di riduzione del carico complessivo di fosforo e azoto.

Anche Varese tra le aree sensibili

La sentenza si riferisce alla decisione della Commissione Ue sulle condizioni dei sistemi di trattamento delle acque reflue nelle zone del bacino drenante nel Delta del Po e nell’Adriatico, del Lago di Varese, del Lago di Como e del bacino drenante del Golfo di Castellammare in Sicilia. Trattandosi della prima condanna per inadempimento su questo specifico dossier la sentenza non prevede né multe né altre sanzioni. L’Italia però nel 2018 (su una procedura d’infrazione aperta nel 2004) è già stata condannata a pagare e sta ancora pagando per lo stesso tipo di violazioni , ma su un diverso gruppo di centri urbani e aree, 25 milioni di multa. A cui si aggiunge una penalità di 30 milioni che continuerà a scattare ogni sei mesi fino a quando le autorità nazionali non riusciranno a dimostrare di aver risolto il problema ed aver ristabilito una situazione di conformità con quanto previsto dalle disposizioni europee.