Un doppio Pd in opposizione. A Cardano la frattura ora è insanabile

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CARDANO AL CAMPO – C’è una questione politica che il segretario provinciale del Pd, Giovanni Corbo, farebbe bene ad affrontare immediatamente prima che scoppi nelle mani del segretario di Cardano al Campo, Massimiliano Zocchi (al centro nella foto), e diventi irrecuperabile. Una campagna elettorale giocata più sulle fratture interne al centrosinistra che sulla naturale contrapposizione con il centrodestra – con il risultato di lasciare gioco facile alla Lega per la vittoria alle urne – ha creato una stortura che non può continuare a lungo, ovvero un doppio Pd in opposizione. Quello di Massimo Poliseno (a destra), figlio di Laura Prati seduto in consiglio comunale con “Cardano è”, e quello dell’ex  vicesindaco Vincenzo Proto (a sinistra), il più votato di “Progetto Cardano”.  Un Pd che si ritrova alla Casa del Popolo, la sua sede storica da sempre, e un Pd che ha atteso il risultato delle urne al San Fermo, da sempre il quartier generale dei Popolari. Con sfumature differenti, Cardano sembra ricalcare in chiave locale le profonde fratture a livello nazionale.

Botta…

Il primo scontro si è avuto già durante il consiglio comunale d’esordio, quando Poliseno è stato eletto vicepresidente del consiglio comunale con i voti di Lega e FdI. Per questo il Pd lo ha soprannominato “il marchese del grillo” e attaccandolo ha tirato in ballo sua madre, la sindaca uccisa a luglio 2013: «Il nostro circolo non ha mai ricevuto una richiesta di iscrizione da parte del suddetto, ma a metà aprile 2019 questi e suo padre si sono iscritti per la prima volta al circolo Pd di Busto Arsizio, cosa che presupporrebbe una loro attività politica a Busto, invece senza nemmeno contattare il circolo di Cardano hanno aderito alla lista “Cardano è” in contrapposizione a quella a cui ha aderito il circolo. Noi siamo rispettosissimi dell’eredità politica di sua madre e sicuramente lui la conosce meglio di noi, ma stentiamo a credere che avrebbe approvato questo comportamento che manca di rispetto per tutti gli iscritti del circolo di Cardano e per le loro decisioni. Quando si evita il confronto e si agisce contro il partito che si dice di voler sostenere non ci si sta comportando da democratici e nel nostro partito non c’è posto per il marchese del Grillo».

…E risposta

Poliseno definisce le parole di Zocchi «una caduta di stile» e contrattacca: «Personalmente trovo già davvero squallido farsi interpreti del pensiero di chi non c’è più (e non può né dissociarsi né confermare), ma è ancora più squallido usare tutto ciò contro il figlio di quella persona. Parlano di rispetto per mia mamma e la usano per criticare il mio comportamento facendo finta di non sapere il perché da anni io e mio padre ci teniamo ben lontani dalla sede PD di Cardano al campo (e meno male visto le scelte che fanno). In realtà le cose stanno diversamente: non solo non la rispettano ora con queste affermazioni, ma non l’hanno rispettata nemmeno quando nel 2012 si candidò a Sindaca.La isolarono, nessuno di chi adesso dice di rispettarne l’eredità politica e di coloro che componevano la maggioranza uscente di centro sinistra – all’interno della quale lei per 10 anni aveva svolto il ruolo di vicesindaco – volle entrare in lista con lei o sostenerla in campagna elettorale. Nessuno lì dentro la aiutò eccetto Mario Aspesi (anche se un po’ in extremis) e Andrea Franzioni che fece con lei la prima esperienza amministrativa. Tanto che mi sorprende infatti abbia approvato questo documento o quantomeno non se ne sia pubblicamente dissociato. Come sorpreso sono dal fatto che nemmeno Angelo Bellora e per l’appunto Mario Aspesi abbiano sentito la necessità di prendere le distanze da questo comunicato. Già questo basterebbe a spiegare la mia poca voglia di frequentare certi luoghi.  Ma c’è di più perché non solo non la appoggiarono e la isolarono in questo modo, ma addirittura alcuni ben pensarono di elaborare una lettera diffamatoria anonima (di cui conserviamo gelosamente una copia) piena di cattiverie e falsità. Ricordo ancora la notte prima delle elezioni: io e miei amici in giro per Cardano a controllare tutte le vie per cercare di strappare quei volantini. Potevano rispettarla in vita e invece l’hanno isolata.  Mi auguro non perdano altre occasioni per rispettarla almeno ora. A partire dal non usare più il suo nome a sproposito. E se non fosse chiaro usarlo contro di me o mio padre rientra nel concetto di “utilizzo a sproposito”. Un utilizzo idiota e anche controproducente».

Dov’è il Pd?

A sole tre settimane dal voto, dunque, non soltanto diventano palesi le conseguenze delle scelte pre-elettorali del Pd, ma soprattutto deflagrano dissapori interni che vanno indietro addirittura di sette anni. Con un evidente stortura: il Pd oggi è presente in consiglio comunale in due gruppi differenti, una diplopia che, qualunque sia la causa, non può continuare a lungo. Pena la credibilità del partito stesso.

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