GALLARATE – «Ci penso io», disse a novembre 2018 l’allora vicepremier Luigi Di Maio, promettendo un interessamento del governo in merito al milione di euro di divise Alitalia – risalenti al periodo del matrimonio poco felice di Etihad – abbandonate nei magazzini della Egv1, azienda di Gallarate che da vent’anni veste gli equipaggi delle più prestigiose compagnie aeree al mondo. Inutile dire che quella merce, due anni dopo, sia ancora esattamente allo stesso posto, come testimoniano le telecamere di “Report” tornate a due passi da Malpensa (dopo le due puntate dedicate al sistema corruttivo creato da Nino Caianiello) per certificare uno dei tanti sprechi dell’ex compagnia di bandiera che, tra prestiti ponte e interventi statali, continua a pesare sulle casse dei contribuenti.
#Report lunedì 21.20 @RaiTre
L'avventura di Alitalia-Etihad fu caratterizzata anche dalle nuove divise rosse e verdi. Ma all'azienda a cui erano state appaltate fu pagato solo il primo lotto. Poco dopo furono rifatte, e un milione di euro di merce rimase a marcire in magazzino pic.twitter.com/C3lsAONtBX— Report (@reportrai3) November 27, 2020
Divise al macero
La nota trasmissione di Rai Tre torna dunque a riaccendere i fari su un caso mediatico scoppiato a maggio 2018, quando per la prima volta Valerio Fumagalli, amministratore delegato della Egv1, mostrò quelle scorte, dal valore di un milione di euro, lasciate a marcire – a suo carico naturalmente – nel magazzino della sua azienda.
Alitalia avrebbe dovuto ritirare tutta la giacenza, ma non lo ha mai fatto. Ma oltre al danno, c’è persino la beffa. «In più ci chiedono restituire 900mila euro, l’ultimo quadrimestre di fatturato della gestione Alitalia-Etihad», svela Fumagalli nelle anticipazioni della puntata di Report che andrà in onda lunedì sera 30 novembre.
Alitalia mette in ginocchio un’azienda di Gallarate. Di Maio: «Ci penso io»