Una soluzione per l’ex scuola di via Bottini: la ristruttura una Onlus privata

bottini scuole biblioteca

GALLARATE – Nei piani della precedente amministrazione di centrosinistra sarebbe dovuta diventare la sede della nuova biblioteca civica. Ma per l’ex scuola di via Bottini il futuro è un altro, sempre attinente all’attività didattica. L’attuale esecutivo di centrodestra ha infatti modificato i progetti, ritenendo la trasformazione dello storico edificio troppo onerosa rispetto ai benefici che ne sarebbero derivati. Tanto più che non erano a disposizione i fondi necessari (cinque, forse sei milioni di euro), difficili da reperire nell’attuale congiuntura degli enti locali. Così ha avviato una “manifestazione di interesse” indirizzata agli operatori privati interessati a riqualificare e utilizzare il fabbricato.

Aule per l’istituto Sacro Cuore

Chi si è fatto avanti ha proposto di mantenere la destinazione scolastica. Dalla manifestazione di interesse si è passati alla pubblicazione del bando. A cui ha partecipato la Onlus che gestisce l’istituto Sacro Cuore di largo Boito, che appunto aaveva necessità di trovare nuove spazi per le sue attività. Risultato: il Sacro Cuore ristrutturerà la scuola, impegnando più di un milione di euro. Il canone d’affitto (ancora da determinare) sarà a scomputo di quanto investito. La concessione varrà per 25 anni. Si tratta di un’operazione che risolve uno dei problemi più annosi delle amministrazioni che si sono succedute in Comune. E che restituirà la “Bottini” alla vita attiva della città.

Biblioteca sempre da ampliarebottini scuola biblioteca

Certo, rimane da affrontare anche l’ampliamento della attuale sede della biblioteca, in piazza San Lorenzo. Definitivamente tramontato il progetto (già finanziato) di ricollocarla a Palazzo Minoletti, non resta che concentrarsi sul vecchio quanto pregevole dal punto di vista architettonico edificio di piazza San Lorenzo. Studi per l’ampliamento ne sono già stati realizzati, anche da studenti del Politecnico, ma il problema resta sempre uno soltanto: i finanziamenti. Trovare i soldi, quanto meno definire un piano di rientro negli anni, appare un’impresa quasi impossibile per le casse pubbliche. Almeno per il momento.

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