Varese 2.0 candida Zanzi: «Usati da Galimberti e dal Pd. Ora avanti da soli»

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VARESE – «Siamo stati utilizzati da Galimberti e dai suoi pretoriani del Pd. Finché servivamo. E dopo una lunga guerra di logoramento ci hanno processato e cacciato. Ma Varese 2.0 sarà presente alle prossime elezioni». Da solo e con Daniele Zanzi candidato sindaco.

C’è tanta amarezza nelle parole dell’ex vicesindaco, che venerdì (14 maggio) ha ricevuto il benservito dalla maggioranza. Ma c’è anche la voglia di dimostrare che i civici di Varese 2.0 non sono inclini alle liturgie della politica. Tanto che al prossimo giro elettorale la lista ci sarà e a guidarla sarà Daniele Zanzi. Il quale ha già detto che non farà parte del gruppo dei “delusi da Galimberti”.

Il Re Sole e i pretoriani del Pd

E’ Daniele Zanzi, leader dei 2.0 a riassumere i concetti espressi in conferenza stampa (oggi, lunedì 17 maggio) dal consigliere Elena Baratelli, dal presidente del movimento Angelo Del Corso e dal comunicatore del gruppo Alessandro Goitan.«Ci volevano zitti e allineati – dice l’ex vicesindaco – Ci hanno cacciato perché siamo diventati troppo ingombranti e perché davano fastidio al Re Sole (Davide Galimberti ndr) e ai pretoriani del Partito Democratico. E perché non abbiamo detto “sì” in maniera prona come invece fanno molti di questa maggioranza».

E ora?

Per sapere nel dettaglio cosa accadrà, il gruppo di Varese 2.0 dà appuntamento al prossimo 18 giugno, quando il progetto dei Cantieri civici «che andranno avanti» tirerà le conclusioni programmatiche. Ma Zanzi a grandi linee scopre le carte: «A ottobre Varese 2.0 sarà presente. Da sola. Non andremo né con Gregori, né con Sofia, né con Azione. Siamo i veri civici e lo dimostreremo. E al ballottaggio non appoggeremo il centrosinistra». Resta aperta la porta del centrodestra. Zanzi infine chiude anche quella: «L’attuale minoranza ha  sicuramente proposte valide. Ma noi non siamo quei civici che alla fine si legano alla politica tradizionale».

Passato, presente e futuro

Nella conferenza stampa Varese 2.0 ha molto insistito sul passato, ovvero su quanto accaduto in questi anni di amministrazione. «Dove fin quasi da subito – spiegano – è stata portata avanti una guerra di logoramento nei nostri confronti e in particolare rispetto a Daniele Zanzi. Insomma, finché eravamo utili ci hanno utilizzato. Non siamo stati noi a cambiare direzione, bensì questa maggioranza che si ha presentato a cose fatte i nuovi alleati (Italia Viva ndr), che è cambiata rispetto a come si è presentata ai cittadini».

Un cambio, ma non è un segreto, mal digerito da Varese 2.0, la cui voce discordante si è fatta sentire. «Ed è per questo che hanno fatto di tutto per silenziarci. Anche questa storia che noi non abbiamo sciolto la riserva sull’alleanza è falsa. La verità che ci hanno messo davanti alla sola possibilità di accettare le loro condizioni».

Guerra di logoramento

Insomma, «hanno rimescolato le carte e ci hanno reso partecipi a cose fatte. Ci hanno posto un aut aut inaccettabile. Ci hanno scippato un consigliere comunale, il quale anziché dimettersi è trasmigrato nella lista di Galimberti dimezzando la nostra presenza in consiglio comunale. Una mossa che ci ha messo in grande difficoltà, soprattutto nelle commissioni dove il voto del nostro ex consigliere è stato decisivo nel fa passare alcune scelte. E poi nel comunicato del sindaco parlano della nostra distanza politica? Ma se andiamo a vedere come abbiamo votato nelle commissioni e nei consigli nella maggior parte dei casi ci siamo sempre allineati».

Non su palaghiaccio, via Selene e l’ex Aermacchi. «Perché su quei progetti non c’è stata una visione più ampia rispetto alla città. La verità è che prima ci hanno processato e poi ci hanno cacciati».

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