VARESE – Un orrore senza fine quello svelato dalla procura della Repubblica di Varese che ha eseguito due misure di custodia cautelare a carico di due madri che, se le accuse saranno confermate, potrebbero essere definite terrificanti senza timore di smentita. La procura, al termine di un’inchiesta condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Varese, ha arrestato una donna di 35 anni, residente nel varesotto, con l’accusa di maltrattamenti ai danni dei tre figli.
I lividi nascosti con il fondotinta
La donna è madre di un bimbo di 4 anni e di due bambine di 7 e 10 anni. La bimba di sette anni è disabile. Ed è su di lei che la madre infieriva con particolare violenza «Picchiandola, insultandola e umiliandola in continuazione», si legge in una nota diffusa dal procuratore di Varese Daniela Borgonovo (nella foto). La madre era perfettamente consapevole del mostruoso comportamento tenuto tanto da nascondere, o meglio cercare di nascondere, con cipria e fondotinta i lividi lasciati sul corpo della figlia. Fatto ancora più devastante è l’effetto che il comportamento della donna ha avuto sul figlio di 4 anni che avrebbe preso a calci la sorellina rimasta a terra dopo l’ennesimo pestaggio. «La cosa peggiore – si legge nella nota firmata da Borgonovo – è che tutti sapevano: insegnanti, asssistenti sociali, tutti vedevano i lividi da almeno un anno». Tuttavia, nonostante questo dettaglio, la procura ha negato che vi siano altri indagati: ne insegnanti ne assistenti sociali sono coinvolti nella vicenda.
Bimba di 10 anni costretta a rapporti sessuali con il padre
Il secondo caso risale a un mese fa. E’ accaduto sempre nel varesotto. La vittima è una bimba di soli 10 anni. Anche in questo caso, se confermata a processo, la vicenda è abominevole. Principale imputata è ancora una volta una mamma. Una madre di 4 figli che, oltre a maltrattarli, costringeva la figlia di 10 anni ad avere rapporti sessuali con il padre mentre lei vi assisteva. Casi rimasti nascosti a lungo. «Abbiamo in procura tre magistrati specializzati in questo tipo di reati – conclude Borgonovo – Eppure ancora non si denuncia. Così non va bene».