A Varese la ricerca di Fp Cgil Lombardia. «Sanità privata sempre più nel pubblico»

VARESE – «La sanità pubblica lombarda ricorre sempre più al privato, o meglio la sanità privata è sempre più nel pubblico». Si riassume così, con le parole della professoressa Maria Stella Righettini dell’Università di Padova, la ricerca promossa dalla Fp Cgil Lombardia illustrata oggi, martedì 17 gennaio, a Varese. Un evento nell’evento, in occasione del congresso regionale della categoria ospitato al Palace Hotel.

La ricerca

«Abbiamo analizzato 3400 appalti e affidamenti nel corso del 2021 in Lombardia – ha spiegato la docente dell’ateneo veneto introducendo il lavoro – abbiamo guardato a fondo nel funzionamento interno del sistema pubblico e abbiamo visto che il privato non è esclusivamente quello dichiarato dagli enti regionali ma è qualcosa di più nascosto e forse più strutturale che riguarda delle carenze all’interno del funzionamento dei servizi e dell’organizzazione sanitaria». Ma per quale motivo si esternalizzano i servizi? L’indagine fornisce più di una risposta: le principali ragioni sono la carenza di professionalità all’interno del settore pubblico, la necessità di garantire i livelli essenziali di assistenza e la messa in opera di piani regionali. Ad entrare poi nel dettaglio dei numeri Monica Ibba che se n’è occupata in prima persona.

I servizi esternalizzati

La ricerca ha permesso di analizzare i servizi, sanitari e di supporto, esternalizzati dalle aziende e agenzie sanitarie tramite procedure di gara, affidamenti diretti o incarichi libero professionali nel corso del 2021. L’entità delle esternalizzazioni esaminate ammonta a 2,5 miliardi di euro. Le figure professionali esterne più ricercate sono medici, infermieri e personale dei servizi ausiliari. Tutt’altro che marginale, nell’anno 2021 a cui fa riferimento la ricerca, è stato il ricorso a liberi professionisti a seguito dell’emergenza pandemica Covid-19 anche per esigenze legate alla campagna vaccinale.

La situazione in provincia di Varese

La provincia di Varese, a cui afferiscono le due Asst dei Sette Laghi e della Valle Olona, si contraddistingue per una marcata prevalenza dell’acquisto di servizi ausiliari, tra i quali è presente anche un servizio specifico per il trasporto interno (“pedonaggio”) di pazienti e materiale biologico dell’Asst Sette Laghi. Tra gli altri servizi sono di rilievo l’assistenza infermieristica presso il reparto sub-acuti e presso la casa circondariale di Varese per quanto riguarda l’Asst Sette Laghi; l’assistenza infermieristica presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio (compreso il supporto assistenziale e amministrativo) dell’Asst Valle Olona, e i servizi psichiatrici residenziali e semi-residenziali dell’Asst Valle Olona, che comprendono la gestione del Centro Diurno di Fagnano Olona e la gestione della Residenzialità Leggera di Busto Arsizio; la gestione della comunità riabilitativa a media assistenza e del Centro Diurno di Tradate; la gestione della comunità protetta a media assistenza e del servizio di residenzialità leggera del P.O. di Saronno. L’Ats Insubria, dove prevale l’esternalizzazione di servizi ausiliari seguiti da quelli veterinari, si caratterizza per la presenza di un servizio di somministrazione di lavoro dedicato esclusivamente alla somministrazione di operatori amministrativi dedicati alle attività di accettazione presso i punti tampone Covid-19, e per le attività di educatori, psicologi e sociologi in libera professione.

Sanità al centro

La sanità non è certamente l’unico tema al centro dei lavori della due giorni varesina, ma è senz’altro quello più “scottante”, come lo ha definito la segretaria generale uscente della Fp Lombardia Manuela Vanoli. «Noi stiamo continuando a ripeterlo: la Lombardia è una regione che non è stata assolutamente in grado di affrontare la pandemia. I lavoratori e le lavoratrici hanno pagato un prezzo altissimo per un sistema sanitario che ormai ha abbandonato completamente il territorio e ha deciso di passare molto dell’attività sanitaria sul privato. Chiediamo assunzioni e un rafforzamento degli ospedali pubblici».